ReP - La replica del circolo UAAR al servizio televisivo del TGR Calabria del 1 aprile '15 (14.00 e 19.00).
LETTERA AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
Gentile direttore,
a nome degli iscritti e dei simpatizzanti del Circolo Uaar di Cosenza da me coordinato, desidero attraverso il vostro canale esprimere rammarico per il modo in cui il telegiornale Rai Regionale della Calabria ha fatto disinformazione, trattando della vicenda del precetto pasquale organizzato - in violazione delle norme - e poi annullato – su nostra richiesta - dal liceo Fermi di Cosenza.
La notizia dell’annullamento dell’iniziativa è stata fornita senza sottolinearne adeguatamente il profilo di illegittimità, favorendo risentimenti da parte di credenti e tradizionalisti che, sicuramente in buona fede, non hanno colto l’aspetto paradossale della vicenda. Peraltro, non comprendiamo come mai sia stata data la possibilità di argomentare solo a una delle parti, senza nemmeno provare ad interpellare l’UAAR che pure aveva inviato una email alla redazione del TGR.
Duole rimarcare che il servizio pubblico abbia divulgato falsità: ad esempio, che la denuncia non fosse firmata, o che fosse generica e indirizzata solo a quella scuola, come asserito da una dirigente del Fermi nel servizio mandato in onda (per l’Istituto di Amantea, sapete benissimo, abbiamo agito in modo analogo). O che l’UAAR intenderebbe ostacolare la libertà religiosa, come suggerito da uno studente intervistato, benché risulti chiaro che alla regolare frequenza a scuola abbia scelto liberamente di seguire la funzione in chiesa.
Per onorare il ruolo degli educatori nella scuola, come dei professionisti dell’informazione e di tanti altri settori della società civile, non si può prescindere dal “principio di laicità”, baluardo a garanzia dello sviluppo democratico, come peraltro ribadito nella nostra carta costituzionale.
Prendiamo atto che l’ennesimo caso di prevaricazione e violazione delle regole di convivenza civile, compiuto da alcuni dirigenti pubblici, è stato descritto in maniera distorta dal TGR Calabria, presentando come vittime i carnefici e colpevolizzando chi, come la nostra Associazione, ha solo cercato di far ripristinare la legalità.
Ci auguriamo di non dover più assistere a simili esempi di cattiva informazione.
Restando a disposizione di tutti per eventuali ulteriori chiarimenti, saluto cordialmente.
Stefano Sangiovanni
Coordinatore Circolo Uaar Cosenza
Cosenza, 01/04/2015
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