AMANTEA - La conferenza su Bernardino Telesio, svoltasi ad Amantea nei giorni scorsi, ha ospitato pure la presentazione del volume sul filosofo cosentino ("Bernardino Telesio. La vita, le opere, i discepoli e gli studiosi calabresi"), scritto per i tipi di Pellegrini da Vincenzo Segreti (nella foto).
Nel corso dell'incontro, si sono alternati gli interventi di Aldo Andreani, presidente dell'associazione "Prospettive" che ha promosso l'iniziativa culturale; di Antonio Rizzuti, Luciano Romeo, Luigi Gallo e Gaetano Marchese. E, infine, quello dell'autore che ha illustrato il volume su Telesio, del quale sono ancora nel vivo le celebrazioni per il V centenario della nascita.
Il libro, pubblicato sotto l'egida della Provincia di Cosenza, con il sostegno della Cooperativa Onlus "Teatro in Note", «ha natura squisitamente divulgativa - come ha tenuto a precisare lo stesso autore - di chiaro taglio giornalistico, anche se è corroborato, sotto l'aspetto scientifico, di cospicue note bibliografiche, fonti documentarie e s'avvale di significativi apporti di illustri esegeti».
Non un testo "compilativo", dunque, ma con spunti di originalità, che inquadra la vita, l'opera del filosofo e dei discepoli nella cornice storico-culturale del 1500, scritto, anche, «per rendere omaggio e "giustizia" - spiega Segreti - alla cultura di un filosofo e letterato neoidealista, Raffaele Gaudio che visse e operò fra la fine del 1800 e i primi decenni del secolo successivo».
Gaudio (di cui Segreti è pronipote, e del quale custodisce gelosamente diversi manoscritti) fu protagonista, un secolo fa, di una polemica in ambito accademico di cui riferisce in un oramai introvabile volumetto su Telesio. Una polemica, commenta Segreti «contro coloro i quali, con subdoli raggiri, lo costrinsero a dimettersi dall'incarico di redigere con relativa traduzione l'edizione critica del "De Rerum Natura"; incarico ricevuto nel 1909, su sollecitazione di Stanislao De Chiara e di Benedetto Croce, dal Comitato per le celebrazioni del 400° anniversario della nascita di Telesio. Dagli appunti e dalle lettere in nostro possesso - aggiunge -, siamo riusciti a ricostruire la deprecabile vicenda che testimonia come anche nei tempi passati imperversavano il potere delle "lobbies" accademiche, che spesso portano ancora oggi alla ribalta personaggi mediocri, ma raccomandati, in danno dei meritevoli senza protezione».
Oltre alla trattazione delle filosofia telesiana, nel saggio Segreti si propone di esemplificare «le difficili problematiche delle opere minori» i cosiddetti libelli, per circoscrivere «un'idea della fisica e della fisiologia telesiane, che per quell'epoca costituivano un'autentica rivoluzione scientifica contro i cascami aristotelici, scolastici, ippocratici, galenici e le degenerazioni della magia e della astrologia».
Non manca, infine, nelle ultime pagine dell'opera, il ricordo di Luigi De Franco, insigne storico e filologo della filosofia rinascimentale, «che con i suoi studi - annota l'autore - ha soprattutto ricostruito l'autentica biografia di Telesio, rappresentato i diversi aspetti del pensiero telesiano, curato l'edizione critica delle opere, volgendo in limpida prosa italiana le più importanti, aprendo un proficuo dibattito sulle interpretazioni, che sono naturalmente controverse; ma dalla dialettica degli "opposti" è risaputo che emerge una credibile sintesi».
0 commenti.
Per inserire un commento è necessario accedere al sito.