Tutti alla “Villa” a farsi fotografare, ma nell’Oliva non si vede nessuno.
Politici e Istituzioni in corteo all’antica Villa Romana scoperta in località Principessa. Ma passando dall’Oliva si girano dall’altra parte.
Amantea - Tonnellate di rifiuti sono state seppellite nella vallata dell'Oliva, «100mila metri cubi» ha dichiarato Giordano, il procuratore di Paola. Chi lo conosce sa che è un professionista, una persona seria e non si lascerebbe andare a dichiarazioni di questo genere senza averne gli elementi. Giordano ha rispetto dei ruoli istituzionali, per esempio non si è scagliato contro chi ne ha esautorato l'indagine sulla nave di Cetraro, operando senza quella trasparenza che contraddistingue invece il suo lavoro e quello dei suoi uomini. Dopo che le indagini sono passate di mano si è sempre limitato a dire "di queste indagini non parlo, non sono più di mia competenza", eppure possiamo solo immaginare l'amaro in bocca che gli è rimasto, il rammarico, la rabbia. Giordano ed i suoi collaboratori sono invece costretti a subire critiche e angherie, anche le accuse sfrontate dei proprietari (non tutti per fortuna) dei terreni che circondano l'Oliva che in questi giorni di carotaggi, invece di collaborare hanno mostrato astio contro gli uomini che lavoravano per la procura colpevoli, secondo loro, di aver infangato il territorio, di aver fatto fuggire i turisti. Più colpevoli degli ambientalisti che sostengono il loro lavoro. Persone che da anni setacciano palmo a palmo l'alveo del fiume, esponendosi senza protezione alle esalazioni dei veleni che giorno dopo giorno riemergono dalle profondità.
Ma dei veleni che stanno emergendo dal fondo dell'Oliva pare che alle altre istituzioni non importi. Ad Oliva, in questi anni (le indagini sono iniziate nel 2003) non si è fatto vedere nessuno. Neanche quei sindaci che dalle pagine dei giornali invocavano un incontro con Giordano, criticandone la "mancanza di dialogo". Ma poi quando la procura li ha convocati, non si sono presentati, a quanto pare senza nemmeno un messaggio di scuse, di quelli che i politici sono abituati ad inviare quando devono marinare un incontro «dottore mi scusi, ma impegni istituzionali urgenti mi impediscono di essere presente all'incontro», niente, nemmeno una telefonata di cortesia.
Ma purtroppo sappiamo - e non da adesso - a chi è affidata la gestione del nostro territorio.
Perlopiù a politicanti che utilizzano il pubblico mandato per interessi personali, per raccogliere consensi che serviranno per fare "carriera", per occupare una poltrona ancora più comoda. Gli stessi che presumibilmente hanno acconsentito all'interramento di rifiuti all'interno dell'Oliva. Sì, perché se a preoccupare la popolazione locale vi è l'elevata presenza di rifiuti industriali, nell'alveo dell'Oliva sono state trovate almeno tre discariche abusive di RSU, rifiuti solidi urbani, la monnezza che produciamo nelle nostre case, per intenderci. E a meno che qualcuno non pensi che migliaia, decine di migliaia, di cittadini si siano dati appuntamento tutti insieme sugli argini dell'Oliva, fare un'enorme buca e poi riempirla con le loro buste di spazzatura, è facile immaginare che dei camion, pieni di spazzatura, abbiano riversato nell'Oliva il loro carico. E la domanda più che lecita è "ma dove hanno preso tutte quelle tonnellate di buste di spazzatura? E per conto di chi?". Ma comunque siano andate le cose, gli amministratori locali possono stare tranquilli, i reati sono prescritti! Ma...non la loro responssabilità morale nei confronti dei cittadini.
Ma se i sindaci sono indifferenti, anche chi sta più in alto di loro fa altrettanto. Più volte negli anni Giordano (e chi lo ha preceduto in queste indagini) ha sempre detto "sono solo".
Poi a farlo sentire meno solo ci fu Silvio Greco, ex assessore all'ambiente della Regione Calabria, che da biologo si è reso conto della situazione e gli ha dato una mano fornendo i mezzi necessari alle delicate e difficoltose indagini. Poi Greco, "trombato" nelle ultime competizioni elettorali regionali, è tornato al suo lavoro all'Ispra. Il suo successore non si è fatto ancora vivo.
Negli ultimi giorni è sceso sul Tirreno il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, è stato visto nell'Oliva calpestare i terreni contaminati insieme a Giordano per sincerarsi della situazione.
Se le analisi confermeranno quanto anticipato da Giordano la situazione è grave. Sarà necessario che tutte le istituzioni, Comuni, Provincia, Regione facciano pressione affinché l'Oliva venga inserito tra i siti di interesse nazionale da bonificare con urgenza, altrimenti sarà difficile reperire nelle carenti casse degli enti locali i fondi che serviranno per disporre la bonifica. Per fare questo vi sarà bisogno della pressione degli enti locali e della popolazione, soprattutto nei confronti di un Governo che ci considera, e forse non a torto, incapaci di gestire le risorse come abbiamo fatto con i fondi europei.
Adesso godiamoci l'estate ma presto sarà necessario rimboccarsi le maniche per curare, tutti insieme, le ferite inflitte al nostro amato territorio.
di Gianfranco Posa, Presidente del Comitato De Grazia
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