Riceviamo e pubblichiamo la proposta avanzata dal Comitato De Grazia agli amministratori amanteani:
Gent.mi Amministratori,
anche la toponomastica di una città è indicativa dei valori culturali e civili che hanno ispirato ed ispirano le amministrazioni comunali deputate ad assegnare il nome a vie e piazze.
Ad Amantea sembra non esservi mai stata una riflessione sull'importanza che assume l'intestazione di un luogo che, invece, veicola sempre messaggi educativi alla collettività e trasmette anche a chi visita la città il sentire comune della gente che vi abita.
Ad Amantea, negli ultimi decenni, numerose strade sono state banalmente intestate a fiori, piante e quant'altro di strano possa essere stato pensato da chi lo ha deciso, a conferma della superficialità con cui è stato affrontato il problema.
Leggere il nome di un uomo o di una donna che ha conseguito gloria nazionale o internazionale nel campo delle arti o delle scienze, nella lotta civile per costruire una società migliore, non è la stessa cosa che leggere il nome di una pianta, di un fiore o di un fiumiciatttolo ignoto ai più.
La nostra città sta attraversando un periodo molto difficile della sua storia. I fatti negativi che l'hanno portata agli "onori della cronaca" nazionale (operazione "Nepetia", scioglimento del Consiglio comunale per mafia, inquinamento del territorio, ecc.) producono degrado culturale e sociale, penalizzano l'economia, colpiscono la convivenza civile della parte onesta e laboriosa della città che resta comunque la sua maggioranza.
Per questo la classe dirigente della città è oggi chiamata a compiti molto difficili ed all'assunzione di iniziative coraggiose e dirompenti finalizzate innanzitutto a ricostruire un clima di convivenza civile condiviso e partecipato.
Alla luce di tutto ciò il Comitato De Grazia ritiene quantomai opportuno, anzi necessario, che gli organi deputati a decidere vogliano intestare un congruo numero di strade cittadine ad eroi civili morti nel combattere la mafia e la malavita organizzata di cui anche la nostra città è vittima. Ci riferiamo in particolare a Giannino Lo Sardo, a Giuseppe Valarioti, a Peppino Impastato, a Sergio Cosmai, ai giudici Antonino Scopelliti, Rosario Angelo Livatino ed altri.
Tra nuove strade che nascono e strade che oggi portano nomi di assoluta insignificanza non sarà difficile attuare una importante operazione culturale qualificante per Amantea oggi.
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