Roma, 29 nov - Si continua a morire in Calabria. In particolare, la conclusione dell'indagine intorno al fiume Oliva ha portato in evidenza la presenza di fanghi industriali e forti presenze di cesio 137, berillio, cobalto, rame, stagno, mercurio, zinco, antimonio, cadmio e altri radionuclidi di uso medicinale e industriale fortemente nocivi per la salute di chi è esposto a contatto. La denuncia arriva da Roberto Occhiuto dell'Udc che in un'interrogazione rivolta al Ministro dell'Ambiente, ricorda come la Calabria sia al centro di vicende illecite, tra cui quella delle navi dei veleni, che sta mettendo a serio rischio la salute pubbliche.
Nei comuni limitrofi al fiume Oliva nel cosentino tirrenico, si è registrata una fortissima incidenza di patologie maligne che certificano un eccesso statisticamente significativo di mortalità rispetto al restante territorio e della regione Calabria in generale. Il deputato dell'Udc chiede quindi al Ministro come intenda verificare l'effettivo stato stato della situazione e della problematica, monitorando la bonifica dell'area interessata e scongiurando gravi ripercussioni sulla stato di salute dei cittadini.
3 commenti.
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willer
Ringraziare l'on.Occhiuto o quanti faranno sentire la loro voce non è certo un problema.(A parte che non fanno altro che il loro dovere verso i Cittadini).Il vero nodo da sciogliere(come diceva l'ex governatore regionale Loiero che amava i nodi) è che "CHI" ha partecipato in vari modi(con il silenzio assenso;girandosi dall'altra parte etc.etc.)al degrado del nostro territorio non potesse più fare danni,ma da quanto vediamo: nulla cambia.Molti chiedono all'attuale Amministrazione di costituirsi parte civile e schierarsi dalla parte dei propri cittadini ma è proprio qui il problema.E' come ammettere le proprie responsabilità.C'è anche,però,un altro modo per uscire a testa alta e cioè DIMETTERSI.Per fare questo,comunque,ci vuole dignità e soprattutto coraggio.Io sono scettito ma la speranza resta!
druido
ormai e come se avessimo delegato ad altri il nostro furuto. Se non c'è una forte presa di posizione della nostra giunta, non credo che chi abita in altri lidi possa fare ciò che i nostri politici non fanno. I nostri amministratori (a parte la prevenzione che non c'è mai stata) temporeggiano, aspettano NON SANNO CHE PESCI PIGLIARE. Ora non possono più dire che nell'oliva non c'è niente, bisogna che agiscvano prendendosi le loro responsabilità cominciando con il costituirsi pare civile e chiedendo ad alta voce la bonifica del nostro territorio. Il sindaco Iacucci vada a Roma a parlare con il ministro ad illustrare la situazione dell'oliva.
pro bonifica
avrei preferito che a chiedere la bonifica fosse stata l'amministrazione comunale e provinciale, PRESENTI SOLO QUANDO DEVONO PRENDERE I VOtI, in quel caso e solo in quel caso si fanno sentire. Io mi domando possiamo stare sperenza a singoli deputati (che ringrazio), quando i politici locali non fanno e non dicono nulla?? La pressione deve venire dal basso, dalle istutuzione del luogo. Se crediamo che chi a ROMA possa prendere a cuore la situazione OLIVA quando i nostri politici non se ne interessano siamo solo dei FOLLI E DEI CREDULONI. SVEGLIAMOCCI!!!!!!
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