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Fiume Oliva, altri due siti sospetti

Articolo pubblicato da Il Quotidiano della Calabria 11.03.10 pag. 17

Il testo:

Tra pochi giorni sarà assegnato l’incarico a una ditta specializzata per effettuare i carotaggi

Oliva, altri due siti sospetti

Il Corpo forestale dello Stato ha segnalato le aree alla Procura di Paola

di SALVATORE MUOIO AMANTEA L'area della foce del fiume Oliva, al centro delle indagini che da mesi la Procura della Repubblica di Paola, guidata dal dottor Bruno Giordano, sta portando avanti, nell'ambito dell'inchiesta su possibili presenze di materiali inquinanti e nocivi per l'uomo, eventualmente occultate in quei luoghi, avrebbe consegnato all'attenzione della stessa magistratura altri due siti di particolare interesse sul piano investigativo. Secondo quanto si è riusciti a sapere, le due aree sarebbero state individuate nell'ambito di certosine indagine, svolte, tra i mesi di dicembre e gennaio scorsi, da personale specializzato del Corpo Forestale dello Stato, attraverso l'utilizzo del magnetofono, uno strumento particolarmente indicato per queste rivelazioni. Nello specifico, all'interno della relazione che il Corpo Forestale ha prodotto al procuratore Giordano nelle ultime ore, si parlerebbe di due siti in cui sarebbe stata rilevata la presenza di materiale ferroso, ovviamente non meglio identificabile. Allo stato, insomma, non si sarebbe nelle condizioni di stabilire se si tratti di contenitori o altro. Si parlerebbe, in ogni caso, di esiti provvisori; e tuttavia gli approfondimenti, con ogni probabilità, non tarderanno ad arrivare. Sono attesi a giorni, infatti, la firma dei contratti e la consegna dei lavori alle imprese che si occuperanno di effettuare i carotaggi necessari per valutare con certezza se e cosa eventualmente il fiume Oliva conserva nel suo alveo. Conclusi da alcune settimane gli studi preliminari da parte degli esperti dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l'avvio dei lavori di screening potrebbe avvenire entra la fine del mese in corso, anche se bisogna tenere conto delle situazioni climatiche avverse che in queste settimane si stanno verificando sul basso Tirreno cosentino e non solo. L'intervento, peraltro, è da considerarsi piuttosto delicato; basti pensare che per effettuare i rilievi previsti nell'area della cosiddetta “bri glia” sarà necessario deviare il corso d'acqua, mentre l'ondata di piena continua ad essere molto forte. Non è impossibile, a questo punto, che i carotaggi in questione possano essere allargati anche ai due siti indicati nella relazione consegnata dal Corpo Forestale dello Stato alla magistratura paolana. Certo è che oramai tutta l'area della foce del fiume verrà messa sotto la lente d'ingrandimento, per accertare eventuali occultazioni di sostanze tossiche ed inquinanti, così come la Procura della Repubblica sembra intenzionata a fare per tutti i siti catalogati come “sospetti” sul piano ambientale, nel territorio di propria pertinenza.

di S. Muoio

12/03/2010
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