AIELLO CALABRO – Nella cosiddetta “vota” che affaccia su piazzetta del Popolo, meglio conosciuta come “a Praca” (dal greco praxos, roccia), antico quartiere della cittadina, centro commerciale, artigianale e sociale del paese, una volta c’era una effige sacra, che poi il tempo ha provveduto a cancellare. In quella stessa rientranza, sopra una vecchia porticina che ha ospitato tante “putighe artigianali”, dallo scorso lunedì pomeriggio c’è una immagine di San Geniale, patrono degli Aiellesi.
Con una sobria e partecipata cerimonia, alla presenza del sindaco Iacucci e del parroco don Bamba, è stata inaugurata e benedetta l’opera, un olio su tela, della pittrice newyorchese
Nahid Hagigat. L’artista, che lo scorso anno aveva fatto visita alla nostra cittadina - ospite dell’amica Afi Alemo Hammad, una signora di origini iraniane che anni fa aveva acquistato e ristrutturato casa a Praca -, si era innamorata della statua settecentesca di S. Geniale, l’aveva fotografata, e ne ha poi creato un’opera pittorica. La signora Afi, che per conto della Hagigat ha donato l’opera, ha spiegato il gesto come un omaggio alla comunità aiellese tutta e al suo Santo Patrono.
San Geniale, per chi non ne conoscesse la storia che lo lega ad Ajello, è un giovane martire delle persecuzioni romane, le cui reliquie, estratte dalle catacombe di S. Lorenzo in Roma, giunsero ad Ajello nel 1667 per l’interessamento del Cardinale Alderano Cybo, fratello di Alberico II Principe di Massa e Duca di Ajello. A fine settecento, la cassettina con le Reliquie fu allocata sotto la pregevole statua del Patrono, oggetto del ritratto della Hagigat, che da ora in poi incrocerà lo sguardo di chi transiterà dalla antica “vinella”.
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