AIELLO CALABRO – “Le donne tra lavoro e famiglia” è il tema di una conferenza voluta e curata dall’Amministrazione Comunale con il patrocinio della Provincia di Cosenza, in occasione della presentazione del comitato Pari Opportunità del comune di Aiello Calabro presieduto da Rosetta Lepore, assessore comunale con omonima delega.
L’obiettivo principale dell’incontro moderato dall’assessore Lucia Baldini, come ha tenuto a spiegare la stessa assessore Lepore “è quello di informare la comunità della nascita del comitato per le pari opportunità, obbligatorio all’interno degli Enti per come sancito dall’articolo 19 CCNL del 14 settembre del 2000”.
“In realtà – ha aggiunto la Lepore - lo scopo del comitato è quello di proporre delle misure atte a creare effettive condizioni di pari opportunità tra uomini e donne, in attuazione anche del principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione e dalle leggi di parità e pari opportunità vigenti. Il CPO svolge funzioni di studio e formazione del lavoro all’interno dell’Ente, rivolte sia al personale dirigenziale, sia al personale non dirigente, finalizzate ad azioni positive per l’Ente stesso, per lo sviluppo della cultura delle pari opportunità, inoltre può proporre progetti di azioni positive anche in collegamento con strutture locali, nazionali ed internazionali”.
A tenere la relazione principale, è stata poi Rosellina Madeo, consigliera di parità dal 2006 della provincia di Cosenza che ha toccato le principali questioni relative alle pari opportunità tra uomo e donna e del problema maggiore che è quello di conciliare l’attività lavorativa con quella degli affetti. La Madeo ha inoltre parlato degli asili nido esistenti, solo il 7% del fabbisogno reale, dei congedi parentali, ecc. e fornito all’uditorio una serie di dati raccolti nella relazione annuale della propria attività.
Non sono mancate testimonianze di donne del luogo che devono dividersi tra lavoro e famiglia, tra un ruolo ed un altro, mediante “strategie organizzative”.
Infine, l’intervento del parroco sac. Jean Paul Bamba, e del sindaco Iacucci che ha tracciato in sintesi un excursus storico sulla parità tra i sessi, dal suffragio universale in poi e tirato le conclusioni, toccando le discriminazioni nel lavoro, dove le donne sono ancora le più deboli.
Del Comitato Pari Opportunità del Comune di Aiello (in carica per 4 anni), comunicato dall’assessore Lepore che ne è presidente, fanno parte: Anna Guzzo (Cisl), Giuseppe Cuglietta (Cgil), Irene Bruni e Franca Vincenza Rino per l’Ente. I supplenti sono invece: Giovanni Romano e Giovanni Guercio per le rappresentanze sindacali; Francesco Falsetti e Adamo Coccimiglio per l’Ente.
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L'intervento di Rosetta Lepore
Buonasera a tutti e grazie di essere qui con noi. Un ringraziamento speciale e affettuoso va alla consigliera provinciale Rosellina Madeo che durante la fase progettuale di questo nostro comitato c’e’ stata accanto.
Lo scopo principale di questo convegno è quello di informare la comunità della nascita del comitato per le pari opportunità, obbligatorio all’interno degli Enti per come sancito dall’articolo 19 CCNL del 14 settembre del 2000. Nel nostro comune, il tutto nasce quando dopo pochi mesi dal nostro insediamento l’assessore Lucia Baldini chiede al nostro funzionario se ci fosse o meno il comitato, avendo avuto risposta negativa, insieme ci adoperammo per la sua costituzione. Abbiamo chiesto al nostro sindaco delle informazioni e lui ci parlò della consigliera provinciale, l’avvocato Madeo. Al chè l’assessore Baldini la contatta e va in Provincia dove le viene spiegato come e cosa bisognava fare per questo comitato. Allora abbiamo portato la nostra proposta alla Giunta che ha subito accettato. In seguito abbiamo scritto alle organizzazioni sindacali le quali ci hanno dato i nominativi dei due rappresentanti, poi abbiamo fatto la delibera di giunta e adesso siamo qui per informarvi di tutto ciò.
Il comitato è un organo paritetico composto da un rappresentante dell'ente, con funzioni di presidente, da un componente designato da ognuna delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL e da un pari numero di funzionari in rappresentanza dell'ente, nonché dai rispettivi supplenti, per i casi di assenza dei titolari.
Il Comitato rimane in carica per un quadriennio e comunque fino alla costituzione del nuovo. I componenti possono essere rinnovati nell'incarico per una sola volta.
I rappresentanti titolari del comitato sono: Anna Guzzo, nominata dalla CISL; Giuseppe Cuglietta dalla CGIL; Irene Bruni e Franca Vincenza Rino per l’Ente. I supplenti sono: Giovanni Romano e Giovanni Guercio per le rappresentanze sindacali; Francesco Falsetti e Adamo Coccimiglio per l’Ente.
In realtà lo scopo del comitato è quello di proporre delle misure atte a creare effettive condizioni di pari opportunità tra uomini e donne, in attuazione anche del principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione e dalle leggi di parità e pari opportunità vigenti. Il CPO svolge funzioni di studio e formazione del lavoro all’interno dell’Ente, rivolte sia al personale dirigenziale, sia al personale non dirigente, finalizzate ad azioni positive per l’Ente stesso, per lo sviluppo della cultura delle pari opportunità, inoltre può proporre progetti di azioni positive anche in collegamento con strutture locali, nazionali ed internazionali.
Il comitato si avvale appunto del piano delle azioni positive per la realizzazione della parità tra uomo e donna nel lavoro, ha una durata triennale è a il fine di promuovere l’inserimento delle donne nell’ambito lavorativo ad ogni livello, ad ogni settore e rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità.
Oggi di fronte agli incontestabili miglioramenti delle condizioni di vita delle donne, si tende a considerare superata la questione dell’uguaglianza tra i sessi. In realtà nonostante i successi che le donne hanno raggiunto in determinati ambiti lavorativi, si può notare che per quanto riguarda alcuni settori, quali l’economia e la politica, la tanto decantata uguaglianza è ben lontana dall’essere conquistata. Questo, perché nonostante le potenzialità cha abbiamo noi donne, le stesse non sono riconosciute, il tutto dovuto a delle barriere sociali che con poca probabilità si riescono a sormontare. A renderci ancora più complicato il successo lavorativo è anche il ruolo sociale di mogli, madri e principesse della casa. Infatti, difficilmente si trovano degli uomini che si assumono delle responsabilità legate al focolaio domestico. Queste sono delle barriere mentali, dovute secondo me alla nostra cultura e al fatto che nel nostro intimo, noi donne del sud siamo ancorate a dei valori che ci tengono attraccate ad un ruolo sociale prestabilito. Ecco perché la società dovrebbe cercare di aiutarci nell’inserimento lavorativo ed ecco perché al Aiello è nato il comitato per le pari opportunità.
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