COSTRUIAMO, INSIEME, UNA NUOVA SINISTRA DEMOCRATICA
Lettera aperta di Tonino Simone
I recenti congressi nazionali della Margherita e dei Ds hanno sancito la definitiva scomparsa dalla scena politica nazionale di questi due partiti che, nel bene e nel male, hanno comunque rappresentato un presidio forte a difesa della democrazia, dei diritti di cittadinanza, liberà e laicità specie nell'Italia neo liberista e neo conservatrice dell'era Berlusconi.
La necessità politica di questa operazione, per chi l'ha proposta e perseguita e per quanti l'hanno sostenuta nei congressi è stata giustificata con l'esigenza di aprire un nuovo ciclo storico nella vita politica nazionale, per rifondare e ridare dignità politica e morale alle istituzioni, per costruire una nazione ed una Europa più moderna e più vicina ai cittadini, ecc., ecc...
Idee, queste pienamente condivisibili, almeno sul piano dei principi e delle aspettative.
Il problema, che la resa incondizionata ed a priori di questi due partiti, la consegna delle armi per la costruzione del nuovo Partito Democratico, il percorso frettoloso ed al buio che si è voluto perseguire: ha creato nell'immaginario collettivo molte perplessità e molti dubbi, diffidenze e scetticismo se non addirittura contrarietà anche in ampi settori della società civile tradizionalmente vicini ai partiti medesimi.
Sicché il processo di unificazione, specie nei Ds, ha portato alla separazione ed al divorzio anche di molti iscritti e simpatizzanti in quanto consapevoli: della costruzione di un futuro incerto e privo di reali valori di sinistra ; della non chiara ed inequivocabile collocazione del nascente partito unico nel contesto politico internazionale; della aleatoria questione circa la capacità di difendere la laicità dello stato, specie dopo la massiccia ingerenza della chiesa su una miriade di problemi che riguardano: le questioni sociali, la difesa della dignità della persona, la libera autodeterminazione di ciascun cittadino.
Valori questi, propri di una sinistra vera, moderna, non radicale e rappresentativa, che la scomparsa specie del partito dei Ds rischia : di porli nel dimenticatoio della politica futura; di essere cancellati dal manifesto valoriale del futuro Partito Democratico.
Sta di fatto che nell'Italia che si sta disegnando rischia di mancare una sinistra forte ,oggi più che mai necessaria per difendere la democrazia, i ceti più deboli, la tenuta stessa del centrosinistra., la difesa di tante conquiste come il divorzio, l'aborto, lo statuto dei lavoratori, il diritto egualitario al lavoro, alla salute ed all'istruzione.
Per questo, dalle costole dei Ds a fine congresso, in virtù delle mozioni Mussi-Angius, è nato il movimento “ Sinistra Democratica per il socialismo europeo”.
Oggi movimento in via di costruzione con l'obiettivo nobile non di formare un nuovo “ partitino ” della martoriata e frammentata sinistra italiana, ma di unire in un unico soggetto politico moderno, tutte le forze che si richiamano ai più nobili valori del socialismo e del riformismo europeo, per far rivivere quei grandi sentimenti di impegno e partecipazione, per riproporre con più forza e realismo quelle grandi questioni etiche e morali che il defunto compagno Berliguer ha lasciato in eredità non sola all'Italia ed all'Europa di ieri, ma al mondo intero ed alla storia.
Un movimento che si impegna a superare le contrapposizioni tra una sinistra buona e cattiva, un movimento rivolto specie ai giovani che vogliono partecipare da protagonisti alla costruzione di un paese più libero e giusto, che bandisce la guerra e le ingiustizie sociali . Un movimento che si batte per un rinnovamento radicale della politica e dei politici mestieranti spesso non direttamente eletti dal popolo italiano.
Insomma un movimento che contribuisca a costruire un nuovo paese, una nuova democrazia , nuove opportunità di crescita democratica.
Ad oggi le aspettative appaiono ampiamente lusinghiere, vista la massiccia e convinta partecipazione di compagni e cittadini alle prime riunioni di organizzazione del movimento e scala regionale e provinciale. Segno questo che il tentativo politico di creare una nuova sinistra democratica, prima ancora che una necessità, è un dovere morale verso quanti sono rimasti orfani di un soggetto politico che sappia ancora dire qualcosa di serio di sinistra.
L'augurio è che anche Aiello Calabro non si sottragga a questo dovere storico.
Cosenza li 14/05/07
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