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ARCHIVIO ANNO 2007
29/12/2007
AIELLO CALABRO – L’Adsl, nei primi mesi del 2008, arriverà nel paese tirrenico. Ad annunciarlo è il primo cittadino Gaspare Perri, il quale sull’argomento, durante gli ultimi mesi, aveva avuto diverse sollecitazioni da parte della cittadinanza, dell’opposizione consiliare di Alleanza di Progresso per Aiello che gli aveva pure indirizzato una interrogazione e infine da parte del sito web www.aiellocalabro.net, il sito non ufficiale della cittadina più cliccato, letto e commentato, che conta anche tanti contatti esteri.
29/12/2007
AIELLO CALABRO – Piace la mostra di presepi, alla seconda edizione, ospitata all’interno della Cappella devozionale (risalente al XVIII secolo) dedicata a S. Francesco di Paola.
29/12/2007
AIELLO CALABRO – La cittadina, come anche in passato, ha voluto dare il proprio contributo solidale pro Unicef, verso chi ha bisogno di aiuto, soprattutto verso quei milioni di bambini del terzo mondo che hanno necessità di vaccinazioni, cure mediche, istruzione, nutrizione, protezione dallo sfruttamento e dalla guerra.
21/12/2007
‘NDRANGHETA: BOSS GENTILE PREPARAVA FUGA IN SUDAMERICA
(AGI) - Cosenza, 20 dic. - Sapeva di essere nel mirino degli inquirenti, probabilmente sfruttando i suoi legami con alcuni esponenti delle forze dell’ordine, Tommaso Gentile, boss di Amantea, arrestato stamani nell’ambito dell’operazione “Nepetia” disposta dalla Dda di Catanzaro contro i clan del Tirreno cosentino, e si preparava a fuggire in Sudamerica. L’operazione di oggi, hanno riferito gli inquirenti, ha ricostruito numerosi episodi di estorsione, usura, traffico di droga, turbative d’asta e riciclaggio, tutti riconducibili a Gentile e posti in essere fra il 1999 ed il 2007.
21/12/2007
Intreccio criminalità-politica: 39 in manette
Operazione di Guardia di Finanza e Polizia nel Cosentino. Indagato La Rupa. Sequestrato il porto di Amantea
COSENZA. Trentanove persone fermate ed altre venti indagate tra cui un consigliere regionale della Calabria, Franco La Rupa, dell’Udeur; il porto di Amantea sequestrato e tanti rivoli d’indagine ancora
da seguire e sviluppare. È un’inchiesta dalle mille sfaccettature quella condotta dalla Dda di Catanzaro sulla cosca Gentile di Amantea. Il gruppo criminale, capeggiato da Tommmaso Gentile, aveva la capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, condizionandone l’attività. Obiettivo della cosca, in
primo luogo, il Comune di Amantea, che sarebbe stato sottoposto ad un rigido controllo soprattutto quando era sindaco La Rupa. Ma il fatto che tra gli arrestati ci sia un assessore della attuale Giunta comunale di Amantea, Tommmaso Signorelli, che sarebbe stato legato a Gentile, fa
capire quanto l’inchiesta condotta dalla Dda presenti ancora una serie di intrecci tutti da dipanare. L’indagine ha importanti diramazioni in settori pubblici e tra questi assume una rilevanza significativa la gestione del porto di Amantea, struttura al centro
dell’attività criminale di Tommaso Gentile.
21/12/2007
Avrebbero condizionato elezioni regionali,comunali. 39 fermi
(ANSA)- COSENZA, 20 DIC- Due sottufficiali di Gdf e Cc tra i destinatari di informazioni di garanzia nell'indagine che ha portato al sequestro del porto di Amantea. Avrebbero rivelato l'inchiesta alla cosca Gentile. Informazione di garanzia anche per il consigliere regionale,Franco La Rupa (Udeur) per associazione mafiosa.Stesso reato contestato all'assessore comunale fermato,Tommaso Signorelli.Tra le accuse della Dda il condizionamento delle elezioni regionali e comunali.Intanto sono saliti a 39 i fermi emessi dai pm.
21/12/2007
Angela Napoli - An (20/12/2007) - L’operazione condotta nelle ultime ore dalla Guardia di Finanza, su disposizione della DDA di Catanzaro, ha inciso pesantemente sulle cosche mafiose Gentile e Muto del Tirreno cosentino. La scarcerazione del boss della ‘ndrangheta, Francesco Muto, capo dell’omonima cosca, avvenuta nel settembre 2007, e da me fortemente criticata anche attraverso la presentazione di un atto ispettivo parlamentare, non poteva non far prevedere il proseguimento del potere che la stessa cosca Muto, insieme alle altre cosche provinciali cosentine e non solo, avrebbe continuato ad esercitare sul territorio.
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