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Patto di solidarietà

La Lettera

di Antonio Simone

 

UN PATTO DI SOLIDARIETÀ PER IL RISCATTO SOCIALE E CIVILE DI AIELLO

 

Talvolta le circostanze politiche ed amministrative di una realtà territoriale come Aiello, impongono scelte e necessità che, in primo acchito e da una lettura sommaria delle cose, possono sembrare surreali, irrealizzabili e lontane dalla prassi quotidiana di governo.

Invece non è così, specie se si guarda alle emergenze sociali, alla precarietà economica ed alla mancanza di spazi di democrazia partecipata che i cittadini di questa paese vivono ormai da molti anni.

Le vecchie logiche di contrapposizione e di schieramento politico, la distinzione netta tra destra e sinistra, la lotta tra buoni e cattivi in concorrenza per il governo amministrativo, nel caso specifico: non reggono più ai fini di un riscatto sociale, economico e democratico del paese.

Sicché, oggi si tratta, a mio modesto avviso, di tentare di raccogliere e coinvolgere le migliori rappresentanze, i giovani, le donne e la parte di cittadinanza attiva in un patto di solidarietà politica ed istituzionale: al fine di vocare il governo delle istituzioni locali alla trasparenza, al buon governo della cosa pubblica , al riscatto sociale e morale della politica .

Si tratta di tentare di rinnovare, in sostanza, il concetto tradizionale di politica fine a se stessa. Si tratta di tentare di demolire, con un sussulto di orgoglio generale, una volta per tutte, anche l'obbrobrio del continuismo stantio ed interessato alla guida del paese. Questo, peraltro, scadente anche in termini culturali e di capacità amministrativa.

Vero è che una democrazia è tale, ovunque e quindi anche nella nostra realtà, se vengono fatti salvi i principi dell'alternanza, se vengono resi fruibili gli strumenti della partecipazione, se la cittadinanza è libera e messa in condizione: di scegliere uomini capaci ed idee in funzione dell'interesse supremo della collettività.

Constato, purtroppo con rammarico, che questo ad Aiello non è successo da circa 20 anni con la conseguenza del palese degrado generale che si riscontra nella la crescita civile e sociale della collettività, nel clima di profonda rassegnazione, impotenza e scarso interesse che avvolge la cittadinanza verso la politica attiva e le necessità di riscatto.

E' ovvio che ciò non può continuare, pena la perdita di ogni possibilità di crescita democratica.

Allora, verosimilmente, a mio avviso, si impone un patto politico-istituzionale: oggi tra minoranza ed opposizione, domani tra le forze democratiche del paese che si candidano al governo del territorio.

Patto, affinché, ciascuno per la sua parte ed al di fuori delle tradizionali logiche di contrapposizione, concorra ad innescare un processo di solidarietà e di collaborazione, già in consiglio comunale, sulle grandi opzioni di politica amministrativa. Opzioni che sono prioritarie ed alla base dello sviluppo civile e sociale del paese.

Ritengo che tale proposta non è: né una provocazione, né una circostanza aleatoria. Ma, al contrario, una necessità dettata dalla realtà che si vive quotidianamente. Una realtà fatta di degrado sociale, di emarginazione, di mancanza di prospettive per i giovani, di assenza di sicurezza sociale, ecc., ecc..

Mi auguro, per il bene della collettività, che le forze di governo e di opposizione raccolgano la sfida: che è una sfida di onestà politica e di emancipazione.

Antonio Simone
02/03/2007
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4 commenti.

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4 commenti.
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intantu, illu... cittu cittu ... ha cunciusu!!!! e bravo.


ne manca una

... vaju allu fuacu me me scarfare, arriva la gatta e me pisce alli tizzuni.


u vi chi gente e bona volontà ca propone lu pattu e solidarietà pe la rinascita d'Aieallu!!! Ma! sacciu io!!!


me 'mpiesu na duminica matina, pugliu la favuce e vaiu a siminare! ncuantru na cerza carrica de pira, stiendu la manu ed escienu vaiane. Vaju alla chiesa me m'adurare... i santi me furganu a muzzicuni... vaiu allu liettu pe mice curcare... ce truavu ncullurati li cursuni!!!

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