E' stato filmato oggi pomeriggio a 483 metri di profondità, a 20 miglia al largo di Cetraro (Cosenza), il relitto della nave fantasma, il cui naufragio non era mai stato dichiarato.
Si tratterebbe della Cunski, uno dei vascelli dei veleni affondati nel Mediterraneo, carichi di rifiuti tossici e radioattivi. La conferma del ritrovamento
è appena arrivata dall'assessore regionale Silvestro Greco. "Ora vogliamo la verità, vogliamo che il governo ci dica dove sono le altre navi", ha commentato Greco a il manifesto che per primo ha rivelato l'esistenza della nave sul fondo del mare.
I dati della nave Cunski - ufficialmente smantellata il 23 gennaio 1992 - sono assolutamente compatibili con quanto documentato dal robot sceso oggi nelle acque calabresi.
C'è infine una storia libanese che lega le quattri navi coinvolte nel racconto del pentito Fonti: la Jolly Rosso - che si è arenata ad Amantea il 14 dicembre 1990 - la Cunski e le altre due navi fantasma, la Voriais Sparadis e la Yvonne A. I quattro vascelli furono utilizzati tra il 1988 e il 1989 per una operazione di recupero di rifiuti tossici nella zona cristiana del Libano, con la supervisione del governo e i soldi della cooperazione.
Elementi che il manifesto racconterà sul numero in edicola il 13 settembre, aggiungendo nuovi tasselli alla storia delle navi dei veleni, che in molti vorrebbero dimenticare.
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