C'è da stare contenti che il relitto nei fondali di Cetraro non sia "velenoso". Ma rimangono sempre molti dubbi. Uno in particolare. Riportato ieri, 28 ottobre, su Repubblica.it. Vi riproponiamo la parte finale dell'articolo a firma di Anna Maia De Luca e Paolo Griseri.
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"(...) Eppure c' è un mistero sulla presenza di radioattività artificiale nella zona di fronte a Cetraro. Perché in una riunione tenuta il 7 agosto del 2008, il biologo dell' Arpa Calabria, Emilio Cellini, aveva parlato della presenza di radionuclidi nei pesci. Si legge nel verbale di quella riunione: «Il nostro dipartimento di Reggio Calabria ha analizzato le specie ittiche per i radionuclidi appartenenti alle famiglie dell' Uranio, del Torio e del Cesio evidenziando la presenza di tracce di Cesio 137». Il Cesio 137 è un elemento sintetico che non si trova in natura. Il biologo aggiunge nel verbale che la presenza della sostanza radioattiva nei pesci è «attribuibile verosimilmente agli eventi di Cernobyl». Ma i presenti alla riunione non ricordano che l' Arpa abbia fornito i dati sulle quantità di cesio rinvenute nella fauna ittica per decidere se davvero si tratta di tracce insignificanti. «Abbiamo chiesto invano quei dati e abbiamo proposto ulteriori indagini che non sono state fatte», accusano oggi in Procura a Paola. Parole pesanti. Dove sono finite quelle analisi? Cellino si difende: «Tutto il fascicolo sulle navi è secretato edèa disposizione della Dda di Catanzaro». E l' ex direttore dell' ArpaCal, Piero Borsani, minimizza anche per l' inquinamento da Cesio sulla collina di Amantea: «Effetti dei pesticidi usati dagli agricoltori». Le notizie di ieri non sono riuscite a tranquillizzare i sindaci: «Chiederemo la proclamazione dello stato d' emergenza sulla costa tirrenica cosentina», hanno detto i primi cittadini riuniti a Cetraro. Con il centrodestra diviso tra chi propone il sequestro dei fusti (Pecorella) e chi accusa «i seminatori di allarmismo» (Menia), il centrosinistra chiede «comunque di chiarire che cosa si nasconde sul relitto» (Realacci). L' ultima parola tocca al Comitato Natale De Grazia, il capitano morto mentre cercava la verità sulle navi dei veleni: «Vogliamo che quella nave, comunque si chiami, sia rimossa dal fondale del nostro mare». - ANNA MARIA DE LUCA PAOLO GRISERI
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