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Nella Valle Oliva arriva l'Arpa Piemonte

Valle dell’Oliva. Le analisi sono propedeutiche alla successiva fase dei carotaggi

I tecnici sono incaricati di eseguire i rilievi d’intesa con l’Ispra

AMANTEA - A Valle Oliva arrivano i tecnici dell'Arpa Piemonte, l'agenzia piemontese di protezione ambientale, per effettuare d'intesa con l'Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) e con il ministero dell'Ambiente per effettuare rilevazioni in materia di radioattività nell'area dove si sospetta possano essere stati interrati rifiuti pericolosi. Area, fra i comuni di Aiello, Serra e Amantea, individuata dalla procura di Paola e il mese scorso posta sotto sequestro giudiziario. In particolare il personale dell'Arpa-Piemonte dovrà valutare se le emissioni di radioattività provenienti dal terreno siano daricondurre afattori artificiali. Tutto ciò è propedeutico alla fase successiva dei carotaggi e risponde all'esigenza di garantire condizioni di assoluta sicurezza per chi dovrà effettuare gli scavi sui siti sospetti. L'intervento dei tecnici piemontesi è stato richiesto direttamente dall'Ispra, in quanto l'Arpa-Piemonte in Italia è all'avanguardia nel settore delle indagini su suoli inquinati. Intanto a Roma, come si è appreso da fonti accreditate, sono in fase di ultimazione le procedure per l'aggiudicazione dell'appalto per l'esecuzione dei carotaggi, che dovrebbero cominciare a giorni, non appena saranno completati gli interventi superficiali di rilevazione, per stabilire il grado di pericolosità dei siti. Nella vallata del torrente Oliva continua così la sinergiafra lestrutture centralie quelle regionali, dal momento che,oltre all'operadel personale del ministero e dell'Ispra, vi è la costante presenza dei tecnici dell'Arpacal, nonché degli uomini del Corpo forestale dello Stato, questi ultimi dotati di idonea strumentazione per la captazione di elementi metallici nel sottosuolo. I lavori ovviamente sono coordinati dalla procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, titolare del fascicolo sul presunto illecito smaltimento di rifiuti tossici nella suddetta area. Da segnalare il contributo dei volontari della Protezione civile della città tirrenica, i quali hanno messo a disposizione le proprie competenze necessarie a fronteggiare particolari evenienze dovute alle intemperie di questi ultimi giorni. A questo punto, dopo tutto il clamore mediatico provocato dalla vicenda e i vari colpi di scena relativi soprattutto al relitto trovata nei fondali al largo di Cetraro, non resta che aspettare ancora qualche settimana, prima di conoscere la verità sul mistero dei rifiuti che da anni aleggia nella zona di Amantea e dintorni. Un mistero cominciato nel lontano dicembre del 1990, quando sulla spiaggia amanteana si arenava la motonave Jolly Rosso, al centro di varie inchieste sul traffico di scorie pericolose. Indaginiche tuttavia non hanno mai portato a risultati certi, per via del troppo tempo trascorso, ma anche per una serie di fattori contingenti che caratterizzano questi intrighi internazionali .

Fonte: Il Quotidiano del 16/12/09 pag. 34
16/12/2009
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