Ci sono dei momenti, nella storia, in cui tutti sembrano avere perso il lume della ragione. Ognuno va alla ricerca del proprio tornaconto e perde di vista l'interesse generale che diventa, alla fine, interesse individuale. Quando la nave brucia, brucia per tutti. Ma nessuno sembra rendersene conto. Così successe all'alba della prima guerra mondiale ed una cosa non molto diversa all'lba della seconda guerra quando nel 1938, nel famoso incontro di Monaco, la guerra non fu fermata. Non voglio sicuramente dire che siamo all'alba di una terza guerra mondiale, ma oggi le guerre sono molto diverse che in passato. Prima c'erano le bombe e le prove muscolari. Queste guerre ancora si combattono, ma perchè fa comodo combatterle così. Altre guerre si combattono con armi molto più sofisticate ed inafferrabili. Alla fine il risultato è lo stesso: un'enorme distruzione di merci e di capitali con conseguente impoverimento di enormi masse di persone e l'apertura di una nuova fase. Forse nelle guerre odierne ci sono meno morti ( ma non so ) e non c'è la distruzione del territorio. Diciamo che ai poteri forti interessa un territorio sano.
Cerchiamo di mettere i paletti dove vanno messi per capire la realtà con i giusti pesi e contrappesi. Oggi la crescita degli stati e dei popoli passa dentro e con il debito pubblico. Gli stati, per promuovere la crescita hanno bisogno di rinnovare volta per volta il proprio debito. Perchè si sia creata una situazione del genere è cosa troppo lunga da spiegare e fuoriesce dai confini di un semplice articolo. Quando negli anni 80 e 90 l'Italia si indebitava a ruota libera in Europa era praticamente da sola. Lo spreed era oltre 800 punti ( ora i 500 fanno paura ) ed il Ministero del Tesoro ogni mese riusciva a trovare montagne di soldi per finanziarsi. Le aste dei titoli non facevano paura e le banche ed i clienti facevano a gara per accaparrarsi le migliori quotazioni. Cosa è cambiato allora? È semplicemente cambiato il mercato. Un'azienda commerciale propspera quando a vendere il prodotto sono in pochi ed a comprare sono in molti. Questa era la situazione per l'Italia negli anni del boom dei titoli di stato. Nel 2012 le cose sono profondamente cambiate. Tutti gli stati sono indebitati fino al collo e vivono e sopravvivono sul rinnovo del debito.
L'America ha bisogno di rinnovare circa 1.400 miliardi di dollari di titoli governativi. Trecento miliardi circa li deve rinnovare l'Italia e così la Spagna, la Francia e la stessa Germania. Insomma il mercato si è molto allargato, ma la base dei consumatori è rimasta la stessa. A conti fatti non ci sono i soldi per rinnovare tutti i debiti presenti nel mondo. Qualcuno deve restare fuori. A questo punto iniziano le manovre. Io la chiamo guerra finanziaria, mi sembra il nome più indovinato. L'America ha sicuramente bisogno di un mercato più ampio per i suoi propdotti finanziari e l'Europa è un buon territorio. Quando il mercato è occupato da troppe merci bisogna esluderne qualcuna. Ai tempi delle bombe le merci venivano distrutte, oggi abbiamo un'arma più sofisticata. Vediamola. Il mercato dei capitali vive di credito. Il denaro in se non ha qualità. Vale di più dove c'è più fiducia. ( Anche questo aspetto è troppo lungo per essere chiarito in un breve spazio ). Quindi l'arma per accaparrarsi fette di mercato diventa il discredito. Il discredito fa aumentare i tassi di interesse che a loro volta impediscono agli stati di indebitarsi ulteriormente lasciando così campo libero ad altri. Fino a questo punto le cose mi sembrano abbastanza chiare circa gli interessi amercani sostenuti dalle sue agenzie di rating.
Ciò che si capisce di meno è la posizione tedesca. La Germania sembra non volere dotare l'Europa di tutte quelle difese che potrebbe tranquillamente avere per salvare gli stati in difficoltà ed anche la moneta unica. Non bisogna mai dimenticarsi che il tanto decantato modello tedesco funziona perchè il mercato di esportazione è l'Europa. Chi non ha in casa un elettrodomestico tedesco? Chi non ha bevuto latte tedesco? Chi non ha mangiato carne proveniente dalla Germania? Per non parlare delle automobili e di tutta la tecnologia. L'europa e l'euro hanno fatto forte e ricca la Germania. Un'Europa debole fa saltare in aria il modello tedesco. Sembra che questa semplice verità si sia persa per strada e tutti sembrano buoni a fare solo chiacchiere. Per questo ci serve un colpo, il colpo della ragione.
18 gennaio 2012.
Eugenio Medaglia
eugeniomedaglia@yahoo.it
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