Caro Babbo Natale,
Milioni di letterine cominciano così in tutta Europa ed è giusto che vi cominci anche la mia. Poichè il destino di noi cittadini è legato al destino dell' Europa mi sembra naturale quest' anno allargare il campo degli auguri.
Caro Babbo Natale, innanzi tutto porta un po di saggezza nella testa dei governanti. Sappiamo tutti che è un Natale di crisi, che la crisi viene da lontano, che la crisi è generale, che la crisi è profonda, che la crisi è grave, che è una crisi pericolosa, che è la peggiore crisi dall' ultimo dopoguerra, che la crisi..... ( ho esaurito gli aggettivi ). Ma sappiamo anche che questa crisi è provocata dagli errori ( o orrori? ) delle classi dirigenti, dagli interessi di parte, dalle contrapposizioni faziose e dai giochi elettoralistici della classe dirigente europea e non. Sappiamo che la crisi non è come un temporale che arriva all'insaputa di tutti e dobbiamo aspettare che passi. Sappiamo invece che ci sono degli attori o meglio, dei direttori che, un po per insipienza, un po per egoismo pensano che il mondo possa crollare e solo loro salvarsi. Ed allora, caro Babbo Natale, porta,almeno a loro, un po di sale in zucca. Sappiamoi tutti benissimo che in Europa ci serve una Banca Centrale che faccia il suo mestiere, che faccia nascere gli Eurobond, che ci sia un'unica politica economica, monetaria e fiscale, oltre che un'unica moneta imprescindibile, ed allora, caro Babbo Natale, porta un po di intelligenza. Sappiamo che bisogna superare gli egoismi ed i particolarismi di partito e di stato, che l'Europa degli interessi deve fare postro all'Europa dei cittadini. Sappiamo che se dal carro cade l'ultima ruota, tutto rotola giù. Ed allora, caro Babbo Natale, partaci la forza delle decisioni coraggiose. Oltre le trsistezze, le brutture ed i drammi che tutti i giorni leggiamo sui giornali, sappiamo che c'è un vitale bisogno di godere e di puro divertimento ed allora, caro Babbo Natale, portaci una grande risata. Infine sappiamo che ci aspetta un 2012 difficile e carico di incognite. Ma sappiamo anche che non serve chiuderci nella disperazione e nella paura. Ed allora, Caro Babbo Natale, portaci la speranza.
Cosa è il futuro se non una speranza?
23 dicembre 2011.
Eugenio Medaglia
eugeniomedaglia@yahoo.it
0 commenti.
Per inserire un commento è necessario accedere al sito.