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Euro SI, Euro No. Le sorti della moneta unica. Se l'euro crolla e si apre un conto in franchi. Il ritorno del Soffin tedesco

Due sere fa, intorno alle 22,30, mentre sonnecchiavo noiosamente davanti alla televisione, ricevo una telefonata disperata da una signora cliente della banca nonchè amica. Senza nessun preambolo mi chiede di scatto: "Se l'euro crolla cosa farò? ". Io avevo più sonno che voglia di parlare ed ho dovuto zittirla altrettanto bruscamente così: "Non ti preoccupare. Passa domani in ufficio e ti farò aprire subito un conto corrente in franchi svizzeri o nella valuta che consideri più sucura". Così è stato con la buona pace di tutti. Pochi, anzi pochissimi sanno, però, che quando l'Argentina fece default i primi ad essere bloccati furono i conti espressi in dollari. La gente vuole sapere cosa si deve fare se siamo in presenza di un maremoto e contemporaneamente sulle alture dei monti c'è un forte terremoto combinato in città con l'esplosione contemporanea di tutte le condutture di gas e di tutti i depositi di munizioni. Quando è così bisogna stare fermi perchè ovunque si va c'è un rischio. Nel famoso Libretto Rosso di Mao Tse Tung ad un certo punto c'è scritto che quando il nemico ti ha preso dalla parte posteriore bisogna stare fermi altrimenti potresti fare il suo gioco. Allo stesso modo si vuole sapere cosa fare se contemporaneamente in tutti e 27 i paesi ( scusate, 26, l'Inghilterra crolla a parte) un bel giorno dovesse crollare la moneta.

Scherzi a parte, in finanza il clima è fondamentale. Il mercato quotidianamente è pieno di previsioni che si autoavverano. Se dico che una merce non vale e tutti lo credono allora non vale per davvero, perchè non esiste il cosiddetto valore intrinseco. Il valore, o meglio il prezzo, di una merce è ciò che gli altri ritengono che essa debba avere. Posso guardare una merce al microscopio o ai raggi X e non troverò mai alcuna traccia di prezzo che reca in se. Del resto le agenzie di rating ci hanno ampiamente abituato a ciò. Basta la loro parola e le quotazioni salgono o scendono. Nel mondo finanziario non succede nulla che qualcuno non faccia succedere. È un mondo squisitamente ed esclusivamente umano, manovrato, drogato, forzato e libero ad un tempo. Si dice che è governato o dominato dalla speculazione. La parola speculazione ci rimanda alla sua radice speculum ossia specchio nel senso che l'uomo vi si rispecchia in tutte le sue caratteristiche. Cosa c'è di più affascinante?.

Tornando ai fatti veri la cosa interessante da rilevare è che la Germania, nella persona della sua cancelliera, ha deciso di istituire nuovamente il SOFFIN chiuso più di un anno fa. Risparmio al paziente lettore la decifrazione tedesca dell'acronimo. Dico solo che è il corrispettivo del più famoso fondo salva stati solo che è il fondo salva banche. Più precisamente è il fondo salva banche tedesche. Sono già pronti 480 miliardi di euro che saranno immessi nelle casse di questo fondo a febbraio del 2012. Insomma la Germania ciò che con molta riluttanza concede all'Europa, con altrettanta facilità dà alle sue banche. Molti commentatori catastrofisti quanto ignoranti vedono in questo l'inizio della fine dell'euro. Si dimenticano così che anche in Germania non c'è altra moneta tranne che l'euro. Resta comunque il fatto che a febbraio del 2012 si apre una fase decisiva per il futuro dell'Europa. Anche perchè a marzo si dovrà decidere in un'ennesima decisiva riunione cosa fare del fondo salva stati e degli eurobond. Fino a quella data ed anche dopo, catastrofisti ed ottimisti (chiamiamoli speculatori tout court) sapranno fare affari sul mercato dei capitali.

L'euro, in questo momento, nel mercato dei cambi si trova in una posizione di fiacca. Vale circa 1,30 dollari ed 1,20 franchi svizzeri. Non è una catastrofe. È una ottima occasione di crescita. La crescita si è sempre avuta con una moneta fiacca. Ma l'America e la Svizzera sono decisi a non permettere un ulteriore indebolimento dell'euro. Per loro un euro svalutato sarebbe una catastrofe. La Cina tiene artificialmente sottovalutata la propria moneta e da un decennio si permette una crescita a due cifre. Nel 2012 prevede un PIL a più 13% e viene considerato basso.

Gli antichi Maja avevano previsto proprio nel marzo 2012 la fine del mondo. Noi sappiamo razionalmente che non ci sarà nessuna fine. Ma dobbiamo sperare che ci sia per tutti un nuovo inizio. La nostra è una crisi che non dipende da nessun fattore esterno (endogeno). Tutti sanno dove si trova il bandolo della matassa, politici e dirigenti nostrani e non, ma si ostinano ancora a prenderlo. In passato abbiamo sentito parlare di Europa dei popoli, poi di Europa delle nazioni. Oggi si sente parlare di Europa degli interessi (l'Inghilterraa infatti non c'è perchè non vede tutelati i suoi interessi). Aspettiamo di sentire parlare di Europa e basta.

16 dicembre 2011.

Eugenio Medaglia
eugeniomedaglia@yaho.it

 

16/12/2011
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