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Nuovi arresti ad Amantea, La Rupa in manette

Franco La Rupa è accusato di voto di scambio. Eletto nel 2005 con l'Udeur
si era autodimesso dopo essere stato coinvolto nell'operazione Nepetia

Calabria, 'ndrangheta e politica
arrestato consigliere regionale

La Dda lo aveva accusato di aver avuto i voti della cosca del boss Tommaso Gentile


Franco La Rupa CATANZARO - Scambio elettorale politico-mafioso. Con questa accusa, su ordine della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è stato arrestato e messo agli arresti domiciliari il consigliere regionale della Calabria Franco La Rupa, 49 anni. La Rupa, eletto in occasione delle elezioni regionali del 2005 con l'Udeur e poi dimessosi, era già indagato per lo stesso reato nell'inchiesta che qualche giorno prima di Natale portò all'operazione Nepetia. In quell'occasione, però, non ebbe misure cautelari personali (a favore del politico c'era stato il pronunciamento della Corte di Cassazione sulla non carcerazione per un altro procedimento).

La Direzione distrettuale antimafia lo aveva accusato di aver ricevuto i voti della cosca del presunto boss Tommaso Gentile, che opera nell'amanteano, in cambio di favori. Nell'operazione era finito in carcere un assessore comunale di Amantea (Cosenza) Tommaso Signorelli.

Nel contesto della stessa operazione era stato sequestrato il porto di Amantea insieme con quote azionarie di una società mista che opera nel settore della raccolta dei rifiuti, per presunte infiltrazioni criminali. Nei mesi scorsi il Gico di Catanzaro ha proseguito le indagini sul conto del consigliere regionale fino ad arrivare all'arresto di oggi.

La Rupa è stato arrestato sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro Antonio Giglio, su richiesta del procuratore aggiunto della Dda, Mario Spagnuolo, e dei Pm Domenico Fiordalisi e Raffaella Sforza. Oltre che di voto di scambio il consigliere regionale è accusato di avere nascosto, insieme al boss Tommaso Gentile, la reale proprietà di una motonave che, secondo quanto emerso dagli accertamenti della Dda di Catanzaro, era di proprietà degli stessi La Rupa e Gentile. Tutto ciò al fine di evitare la la confisca dell'imbarcazione utilizzata dalla cosca Gentile per effettuare viaggi da Amantea alle isole Eolie.

Nell'ambito della stessa inchiesta sono stati arrestati anche un sottufficiale dei carabinieri, Armando Mendicino, 46 anni, ed un appuntato della Guardia di finanza, Domenico De Luca, 42 anni. I due appartenenti alle forze dell'ordine dalla Dda di Catanzaro sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Inoltre è stata arrestata Concetta Schettini, 54 anni, dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Amantea, anche lei accusata di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa la Schettini è coinvolta nell'inchiesta perché avrebbe favorito la concessione della gestione del porto di Amantea da parte del Comune ad una società collegata al boss Tommaso Gentile. Tutti e tre sono stati messi agli arresti domiciliari.

(19 marzo 2008) Fonte: Repubblica.it

19/03/2008
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