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Storia di Amantea e Lago

Amantea e Lago, tra Ancient Regime e periodo napoleonico

Tenente Colonnello Raffaele Falsetti Centanni.JPG LA STORIA di Amantea e dei paesi del Circondario, tra Ancient Regime e Decennio Napoleonico. È il tema affrontato in due convegni tenutisi nella città rivierasca e a Lago lo scorso anno, in occasione del Bicentenario dell’Assedio di Amantea, i cui atti sono stati appena raccolti e pubblicati in due volumi. Il primo, “Invasione e resistenza” curato da Sergio Chiatto e finanziato dalla Amministrazione comunale di Lago; il secondo, “Amantea eroica” curato da Antonello Savaglio per i “Quaderni dell’Arciconfraternita dell’Immacolata” di Amantea.

Sia l’una che l’altra pubblicazione annovera i contributi di valenti storici e cultori della materia.

In “Invasione e resistenza – i napoleonici a Lago e nel Comprensorio di Amantea”, sono Giuseppe Caridi dell’Università di Messina e Giovanni Brancaccio dell’Università di Chieti-Pescara, a raccontare a grandi linee la Calabria durante la spedizione sanfedista prima e il decennio francese poi; e la Calabria Napoleonica secondo Umberto Caldora. Mentre, Antonello Savaglio e Sergio Chiatto forniscono uno spaccato inedito del periodo bellico nelle due comunità di Amantea e Lago, con particolare riferimento, nel saggio di Chiatto, al tributo di sangue di 70 laghitani caduti sui fronti opposti. «Giovani uomini e giovani donne – scrive – che sacrificarono la loro vita, i più per resistere a coloro i quali percepirono come profanatori del sacro suolo natìo e del “focolare domestico”, gli altri, da posizioni opposte, per favorirne invece l’avanzata nel nome del cambiamento, del quale, lungimiranti, intravidero la luce». Da rilevare, pure, una breve biografia da parte di Francesco Falsetti, discendente del Tenente Colonnello Raffaele Falsetti, detto “Centanni” (nella foto), uno dei protagonisti della campagna antirivoluzionaria contro i Francesi.

In “Amantea Eroica – Fatti e personaggi di Amantea durante l’antico regime e il decennio napoleonico”, sono invece raccolte le relazioni di Chiatto, che descrive Amantea negli anni precedenti all’assedio dei napoleonidi; Savaglio che si occupa della vita quotidiana durante l’assedio e Amedeo Miceli di Serradileo, il quale parla della nobiltà nella cittadina durante quel periodo. Un aspetto particolare è affrontato pure da Elisabetta Mazzei, che affronta il ruolo avuto dalla baronessa Laura Procida Stocchi nelle vicende politiche amanteane tra Sette e Ottocento. Tra gli atti pubblicati, anche i ritratti degli amanteani Luigi Amato e Ridolfo Mirabelli, i principali protagonisti dell’assedio, l’un contro l’altro armati, il primo a capo degli assedianti francesi, il secondo responsabile della Piazza di Amantea, curati, rispettivamente, da Francesco Amato e dal Savaglio. Con il volume voluto dall’Arciconfraternita dell’Immacolata, «i secoli trascorsi – scrive la giornalista Anita Frugiuele nell’introduzione – tornano a soffiare il loro respiro sulla contemporaneità…».

Bruno Pino
30/08/2008
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