AIELLO CALABRO – Dopo anni di controversie, e tutt’ora sotto l’esame dell’autorità giudiziaria, la vicenda del castello conteso si arricchisce di ulteriori sviluppi.
Come si ricorderà, la proprietà su quella che fu ricordata nel 1525-6 da Leandro Alberti come “una delle prime fortezze del Regno” è reclamata sia dal comune “per possesso ad usucapionem”, che da una antica famiglia aiellese la quale, stando ad un documento notarile, rogato in Aiello il 28 dicembre 1852 dal notaio pubblico e regio Luigi Longo, ne vanta l’appartenenza.
Appena qualche giorno fa, la questione ha fatto registrare alcune novità. L’amministrazione Perri, infatti - dovendo dare seguito ai provvedimenti amministrativi decisi nel Consiglio Comunale del settembre 2007, per i quali si dava indirizzo agli uffici di procedere all’esecuzione dei lavori per la sistemazione della stradina d’accesso al maniero, soprattutto per non incappare nella revoca del finanziamento regionale (di complessivi 240 mila euro), non ancora utilizzato per le dette controversie legali in atto – aveva consegnato i lavori alla ditta vincitrice dell’appalto (per la cronaca, l’Impresa di Costruzioni Rizzuto di Colosimi) che a sua volta aveva provveduto a delimitare il cantiere.
Immediata la diffida della famiglia proprietaria che tramite il proprio legale di fiducia ha invitato il comune a fermare i lavori. Un invito che al momento è stato accolto “al solo fine di evitare ulteriore contenzioso tra le parti – è scritto nella nota del comune indirizzata al legale della famiglia interessata – ed al fine di esperire un tentativo di bonario componimento”.
Staremo a vedere se si troverà a breve un auspicabile accordo tra le parti, o se si dovranno attendere gli esiti legali. È certo però che il vecchio e diruto castello, monumento storico di architettura militare che si innalza da circa un millennio sull’antico borgo, al quale tutti gli Aiellesi sono affezionati, dovrebbe essere recuperato al più presto alla memoria e alla piena fruizione degli appassionati e dei turisti.