La Commissione europea per l'Ambiente ha risposto all'interrogazione scritta dell’europarlamentare Mario Pirillo sulla vicenda del relitto di Cetraro
TIRRENO - Allo stato attuale non ci sarebbe alcuna violazione del diritto comunitario nella vicenda del relitto individuato al largo di Cetraro. È questa, in sintesi, la risposta che il commissario europeo per l’Ambiente, Stavros Dimas, ha dato all’interrogazione scritta dell’europarlamentare Mario Pirillo, che l’ha resa nota, sulla questione della cosiddetta «nave dei veleni». Un’interrogazione che Pirillo, assieme ad altri componenti del Parlamento europeo, aveva formulato proprio a Dimas all’indomani del ritrovamento del relitto nei fondali del Tirreno cosentino.
«La Commissione – scrive il commissario europeo per l'Ambiente – ha riservato la massima attenzione alla vicenda del relitto ritrovato al largo delle coste della Calabria».
Un’attenzione dovuta, secondo Dimas, anche «a seguito degli articoli e dei servizi apparsi sulla stampa internazionale nel mese di settembre 2009». Tanto da spingere il componente della Commissione responsabile per l’ambiente a scrivere il 21 settembre scorso una lettera al ministro italiano dell’Ambiente chiedendo ulteriori informazioni in merito.
«In data 29 ottobre 2009 – scrive ancora Dimas – il ministro italiano dell’Ambiente ha tuttavia rilasciato un comunicato stampa nel quale si affermava che il relitto ritrovato al largo delle coste calabresi apparteneva ad una nave passeggeri affondata durante la Prima Guerra Mondiale. In base a quanto riportato, nessuna traccia di radioattività è stata riscontrata nell’area interessata. Sulla base di tali informazioni al momento attuale la Commissione non ha ragione di ritenere che nel caso in parola possa essersi verificata una violazione del diritto comunitario».
Soddisfazione per l’attenzione prestata dall’Europa sulla vicenda è stata formulata dallo stesso Pirillo che sulla questione aveva anche ottenuto, ad ottobre scorso, uno specifico incontro con il Commissario europeo: «E' importante riscontrare - ha detto Pirillo – l'alto grado di responsabilità dimostrato dalla Commissione Ambiente, di cui faccio parte, nell’affrontare una vicenda delicata che aveva destato grande preoccupazione tra la popolazione residente, non solo in Calabria, per le ricadute negative sulla salute pubblica e sull'intera economia del Mezzogiorno. Continueremo comunque a vigilare su casi come questi che, se si dovessero dimostrare come episodi di smaltimento illecito di sostanze tossiche o peggio radioattive, potrebbero compromettere seriamente il futuro stesso del nostro Paese».