Amantea. La Procura di Paola si sta muovendo per ulteriori accertamenti nella zona
Jolly Rosso, caso da riaprire
Ci sarebbero nuovi indizi su dove potrebbero essere interrati i fusti pericolosi
di PAOLO OROFINO su Il Quotidiano del 20 agosto 2009
AMANTEA - Nuovi indizi potrebbero riaprire il caso Jolly Rosso, sul presunto traffico e illecito smaltimento di rifiuti pericolosi.
Lo scorso mese di maggio il gip del tribunale di Paola archiviava un filone di tale procedimento giudiziario,
quello relativo al presunto naufragio doloso della motonave, che, si ricorda si arenò sulla spiaggia di Amantea, il 14 dicembre del 1990. La procura aveva ipotizzato che la nave trasportasse rifiuti radioattivi e che il naufragio fosse stato causato per smaltire in mare il carico illecito. Il giorno dello spiaggiamento, a largo di Gizzeria, la motonave veniva abbandonata dall'equipaggio. Ma l'imbarcazione, anziché affondare, si avvicinava sempre più alla costa, fino al lido amanteano.
Da allora anni e anni di indagini non hanno permesso di far luce sulla misteriosa fine della nave, negli anni Ottanta passata alla ribalta delle cronache per aver trasportato bidoni di rifiuti in giro per il Mediterraneo.
In assenza di elementi concreti a supporto dell'ipotesi accusatoria contro la ditta armatrice della nave, la magistratura inquirente richiedeva l'archiviazione del suddetto capitolo del fascicolo, approdato alla procura di Paola nel 2003 dopo essere stato aperto dalla procura di Reggio Calabria e dopo essere passato anche dalla procura di Lamezia Terme.
Oggi, però, grazie a recenti indicazioni fornite da un testimone il caso potrebbe ravvivarsi. Sulla base della "soffiata" è stata individuata un'area nel comune di Aiello Calabro, proprio al confine con i territori di Serra d'Aiello, Amantea e San Pietro in Amantea. Sul posto sono stati effettuati dei controlli dell'Arpacal e da un nucleo specializzato dei carabinieri.
Durante i sopralluoghi sia il personale dell'Arpacal, che i carabinieri, attraverso i rilevatori hanno misurato valori di radiazioni di molto superiori alla normalità.
Valori che, secondo indiscrezioni trapelate, non sarebbero una conseguenza del cosiddetto fenomeno di radioattività per ricaduta dopo i diversi disastri, noti e meno noti, verificatisi nel tempo.
La zona finita all'attenzione della magistratura si trova solo ad un paio di chilometri da località Foresta di Serra d'Aiello dove sono state concentrate le ricerche negli anni passati.
Questi due punti, entrambi nelle vicinanze del fiume Oliva, non sono molto distanti dalla spiaggia dove si è arenata la Jolly Rosso.
Pare che con questa vicenda abbia un qualche collegamento anche la nave affondata a largo di Cetraro nel 1992. Il procuratore di Paola, Bruno Giordano dopo aver ricevuto gli esiti degli accertamenti eseguiti dall'Arpacal e aver letto i valori segnalati si è subito attivato per ottenere nel più breve tempo possibile ulteriori e definitivi riscontri sull'ipotizzata presenza di scorie nel terreno ed eventualmente procedere ad una tempestiva ed efficace bonifica dell'area individuata.
Il Quotidiano della Calabria - 20/08/2009
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