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Nave dei veleni: "Non c'è radioattività, il caso di Cetraro è chiuso"

ROMA - La nave sul fondale di Cetraro, in provincia di Cosenza, non è la "nave dei veleni" che si cercava in seguito alle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti ma una nave passeggeri, la Catania, affondata durante le prima guerra mondiale, nel 1917. E' quanto annunciato dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo in conferenza stampa con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, dopo le analisi compiute dalla Mare Oceano, la nave inviata dal ministero.

Fino a 300 metri di profondità e per un raggio di 7 chilometri sono da "escludere tracce di contaminazione radioattiva", ha detto Grasso nella sede della Direzione nazionale antimafia di via Giulia. Il procuratore ha aggiunto che si possono dare "le prime rassicurazioni" sugli esiti degli accertamenti. "Ma certo - ha aggiunto - queste rassicurazioni non possono bastare per rassicurare la popolazione calabrese, quella italiana, e i turisti che così numerosi vengono in questa regione". Grasso ha aggiunto che il suo ufficio "darà impulso ad ulteriori indagini e anche a quelle già esistenti ma è necessario recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella magistratura".

Il caso di Cetraro è quindi "chiuso ma quello dell'inquinamento, in generale, della Calabria é sempre aperto", ha annunciato Grasso. "Serve certo un programma organico di interventi, per la Calabria, per accertare se vi è necessità di bonifiche alle quali procedere con risorse adeguate".

Il procuratore ha sottolineato che finora "si è certamente causata una vittima: l'area di Cetraro e la Calabria. Perché gli operatori turistici guardano con timore alla prossima stagione, perché la popolazione si sente in pericolo temendo per le condizioni di salute, perché i pescatori hanno smesso di pescare".

"Vicende come queste vanno seguite con più prudenza e responsabilità", ha detto Prestigiacomo. "Abbiamo registrato un tentativo di soffiare su questa vicenda da parte di chi, amministratori e sindaci, avrebbero dovuto agire con più cautela - ha aggiunto -.Oggi è giusto rassicurare al più presto l'opinione pubblica e la popolazione calabrese".

E' intervenuto anche il viceprocuratore di Catanzaro Giuseppe Borrelli, aggiungendo che la stiva della nave di Cetraro è vuota. Riferendosi alle notizie circolate sulle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti, il magistrato ha chiarito che "in nessuna circostanza Fonti ha detto che i rifiuti siano stati seppelliti nel greto del fiume Oliva".

 

Fonte: ansa.it

29/10/2009
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