Si è spento ieri ad Orvieto Luca Coscioni. Lo ha annunciato Marco Pannella a Radio Radicale con queste parole: «Luca era un leader perché era in prima linea e guidava tutto e in qualche misura è naturale quello che è accaduto. Luca è caduto, era in prima linea e direi che è stato ammazzato anche dalla qualità di questo paese e dell'oligarchia che lo distrugge».
Luca Coscioni, 39 anni, si era ammalato 10 anni fa di sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa che lo aveva immobilizzato e costretto ad esprimersi con il computer. La sua è una delle malattie che potrebbe essere curata grazie alla ricerca sulle cellule staminali.
Nel 2001 era stato candidato come capolista delle Liste Emma Bonino per le elezioni politiche come leader della battaglia per la libertà di ricerca scientifica in Italia e nel mondo. Fu sostenuto allora da 51 premi Nobel. Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli dichiararono entrambi che la questione sollevata da Luca con la sua candidatura era una "questione di coscienza", che non poteva essere oggetto della campagna elettorale.
Nel 2002 ha fondato l'Associazione che porta il suo nome, per proseguire la sua campagna fuori dal Parlamento, dove non era stato eletto anche a causa dell'ostracismo da parte del sistema radiotelevisiva.
Nel 2005 l'Associazione Coscioni è stata tra le promotrici della campagna referendaria contro la legge 40, che vieta qualsiasi ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Sabato scorso si è concluso il primo Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, che ha visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori sscienziati di tutto il mondo. Il Congresso era stato aperto da un intervento di Luca.
Il 9 aprile prossimo Luca Coscioni sarebbe stato candidato capolista alle elezioni con la Rosa nel Pugno.
DA IL LIBRO DI LUCA COSCIONI , IL MARATONETA
C'era un tempo per i miracoli della fede. C'è un tempo per i miracoli della Scienza. Un giorno, il mio medico potrà, lo spero, dirmi: Prova ad alzarti, perché forse cammini.
E, tra una lacrima ed un sorriso, le nostre dure esistenze non hanno certo bisogno degli anatemi dei fondamentalisti religiosi, ma del silenzio della libertà, che è democrazia. Le nostre esistenze hanno bisogno di una cura, di una cura per corpi e spiriti.
Le nostre esistenze hanno bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma, non possono aspettare.
Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi.
www.lucacoscioni.it
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