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AIELLO CALABRO - Una mobilitazione generale che dovrà interessare tutte le comunità di Amantea, Campora S. G., S. Pietro in Amantea, Aiello Calabro, Serra d'Aiello, Cleto e altri paesi del circondario, per chiedere alle autorità competenti, governo in testa, la verità sulla vicenda della radioattività nella vallata del fiume Oliva, e l'immediata bonifica dei territori contaminati. Ma anche, uno screening delle patologie neoplastiche rivolto alle popolazioni interessate; e lo stato di calamità per mano criminale per tutte le attività produttive danneggiate da quello che si presenta sempre con più chiarezza - anche a seguito della scoperta della nave al largo di Cetraro - come un grave disastro ambientale.
Sono questi gli intendimenti espressi da più parti nel corso dell'assemblea pubblica promossa da AielloCalabro.Net, Cgil di Amantea, Comitato civico "De Grazia" di Amantea e Comitato ambientalista del Tirreno, tenutasi domenica sera ad Aiello Calabro, la cittadina nel cui territorio, in località Valle del Signore, ricade la cd collina dei veleni, dove potrebbero essere stati stoccati, secondo le indagini dirette dal procuratore di Paola, Bruno Giordano, i rifiuti radioattivi provenienti dalla Jolly Rosso, la nave spiaggiata ad Amantea nel dicembre del 1990.
Come era intenzione dei promotori, l'incontro - partecipato e seguito con costante interesse per oltre due ore e mezza - è servito certamente ad aumentare la consapevolezza sulla questione. Un primo passo, dopo quasi vent'anni di silenzi, teso al coinvolgimento attivo della comunità, e alla costituzione di un gruppo locale di sensibilizzazione a supporto di quanto sta già facendo meritoriamente il comitato De Grazia di Amantea.
Proprio sul necessario coinvolgimento di massa, in particolare, ha richiamato l'attenzione Sergio Genco. Nell'intervento conclusivo, il segretario generale della Cgil Calabria, presente al dibattito, non solo ha condiviso quanto era emerso dai contributi precedenti, ma ha ribadito la necessità della mobilitazione generale, per ottenere in tempi brevi la verità e la bonifica dei luoghi contaminati.
Dello stesso avviso, Alfonso Lorelli del Comitato civico "Natale De Grazia". Per Lorelli, che ha parlato di una percentuale molto alta di incidenza di mortalità per tumori nel comprensorio, bisogna attivarsi ad ogni livello, in ogni paese. Per tenere alta l'attenzione. E la rabbia. Senza farci «raggirare - aveva scritto qualche ora prima in una nota - da chi vuole rimuovere o nascondere il problema per ‘non rovinare l'economia della zona' o per difendere il ‘buon nome del proprio Comune'». Non c'è, dunque, un allarmismo ingiustificato - ha aggiunto Gianfranco Posa, dello stesso comitato civico - come qualcuno vorrebbe far credere. E i risultati sinora conseguiti dalla Procura paolana, dimostrano che la preoccupazione, purtroppo, è più che motivata.
Ricco di spunti e particolari, il contributo di Francesco Cirillo. Il giornalista ,che tra i primi si è interessato alla vicenda della Jolly rosso, ha raccontato la storia della nave dei misteri, dell'inchiesta archiviata inspiegabilmente dopo pochi mesi; dell'intreccio internazionale del traffico di rifiuti tossici tramite le navi radioattive - o navi a perdere, come le chiama Lucarelli; e quella del capitano De Grazia che proprio durante le indagini sulla motonave Rosso muore per cause mai chiarite.
Sebbene assente per ragioni familiari, Piero Piersanti, segretario regionale della Cgil Medici ha voluto lo stesso dare il proprio apporto alla manifestazione, puntando l'attenzione sul ruolo delle istituzioni in questa vicenda, e denunciando "con fermezza le lacune che emergono".
«La magistratura inquirente, ancora una volta - scrive Piersanti nel documento fatto pervenire agli organizzatori -, è costretta a riempire il vuoto lasciato da altre istituzioni. Ordina analisi e consulenze, ottiene in uso costose apparecchiature elettroniche, richiede fondi per eseguire prospezioni del terreno, aprendo così la porta al finanziamento della bonifica del sito. Pur ammirando il coraggio e la lungimiranza di questa Procura, e nel rispetto della sua autonomia d'iniziativa - aggiunge - , credo che sia lecito chiedersi se fare tutto questo spettasse ad essa piuttosto che ad altri».
Molti gli interventi che hanno animato il dibattito. Tra gli altri - esponenti di partito e ambientalisti - sono intervenuti il sindaco di Serra Cuglietta, il consigliere provinciale Morelli, ed il sindaco di Aiello Iacucci.
Bruno Pino
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