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All'anima del toro-Una mostra originale di Leofilm

L'artista Leofilm

SI CHIAMA “Arles 2006 – All'Anima del Toro” ed è una singolare mostra fotografica dell'artista Leo Antoniello (in arte Leofilm) che racconta, attraverso scatti d'autore, emozionanti e coinvolgenti corride serali in una Arena Romana nel sud della Francia. Una mostra di fotografie dedicate alla corrida di Arles (Provenza) dove i tori non vengono uccisi, ma insieme ai ragazzi-toreri, al pubblico e ai turisti, condividono lo spirito di libertà e gli spazi selvaggi e naturali della Camargue.

Leofilm - che è stato l'autore di una mostra di successo sul Buddha tenutasi ad Aiello Calabro nell'estate dello scorso anno - ha scattato le foto nell'Arena sperimentando in prima persona i momenti magici dell'esibizione del toro e della sua corsa sfrenata che in pochi minuti riesce a trasmettere una intensa emozione che è forza e paura insieme.

Le fotografie realizzate – esposte dal 28 Marzo al 26 Aprile 2007 nei locali di Palazzo Litta in Corso Magenta a Milano – costituiscono non solo una peculiare documentazione, ma soprattutto sono un'essenza astratta di emozioni ricevute, vissute in prima persona e trasmesse dai tori, dai toreri, dagli spettatori. Un racconto delle emozioni dei Tori nei momenti diversi della corrida, delle espressioni e delle trasformazioni simboliche dei Tori in attimi intensi e nella velocità del movimento.

La mostra vuole anche essere un omaggio dell'artista alla terra di Camargue e alle sue tradizioni. Una di queste, particolarmente viva e tratto distintivo della cultura del delta del Rodano, è appunto la corsa camarghese, che affonda le sue radici nell'antichità. Il toro – in questo caso parliamo di quello della Camargue, dalle corna a forma di lira, più piccolo del suo cugino iberico - è il protagonista assoluto del gioco. Qui però, rispetto alla Corrida spagnola, lo spettacolo non è violento e non termina con la morte dell'animale. La posta in gioco consiste semplicemente nel togliere degli elementi fissati alle corna del toro.

Bruno Pino

18/04/2007
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