AIELLO CALABRO – Anche Alleanza di progresso per Aiello - dopo la non costituzione di parte civile del comune di Aiello nel processo valle Oliva inquinata, iniziato a Cosenza in Corte d’Assise - interviene sulla questione.
«Numerose le associazioni e le pubbliche amministrazioni – scrive il movimento politico d’opposizione - che il due ottobre scorso sono state ammesse come parte civile al processo. Mancano all’appello soltanto – viene evidenziato - il Comune di Aiello Calabro e la Provincia di Cosenza che non ne hanno fatto richiesta».
«Il fiume Oliva, del quale ci siamo interessati in diverse occasioni – sostiene ancora AdP - è diventato ormai l’emblema di un territorio violentato, utilizzato come discarica di rifiuti tossici, grazie anche all’inerzia ed alla irresponsabilità delle amministrazioni locali, che negli anni non sono state in grado di assolvere ad uno dei compiti più importanti al quale sono delegate, ossia la sorveglianza e la tutela del territorio in cui viviamo. Ci auguriamo che la volontà della politica a tutti i livelli, sia quella, qualora le ipotesi di accusa vengano confermate, di percorrere la strada della bonifica per restituire alle comunità il benessere di cui sono state private».
La presa di posizione di AdP, peraltro già espressa in altre occasioni, segue ad una lettera (
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Una lettera che però non ha ricevuto risposta alcuna da nessuno dei destinatari.