Ha aperto i lavori e moderato gli interventi il prof. De Vita, che ha espresso sinteticamente le motivazioni, i contenuti e le finalità del Progetto, sottolineando che il rispetto della legalità può dare le ali al sud, come significativamente si legge nella grafia del titolo del progetto medesimo.
Quindi il Dirigente, prof.ssa Policicchio, ha esordito ringraziando l’on.le Magarò per avere risposto prontamente all’invito di partecipazione, il personale che ha lavorato nel Progetto ed ha guidato con amore e competenza gli alunni all’acquisizione dei contenuti ed alla realizzazione degli obiettivi programmati, e gli alunni, che hanno frequentato con continuità ed interesse. Ha poi continuato sottolineando l’importanza dell’esperienza e come la scuola possa fare tanto nella battaglia quotidiana e per la vittoria definitiva contro la mafia e la ‘ndrangheta, col suo progetto educativo capace di far crescere uomini e cittadini consapevoli, sentinelle della vita di tutti e del futuro.
L’assessore Baldini ha portato i saluti del Sindaco ed ha ricordato con commozione la visita degli alunni del Plesso della Scuola Primaria di Cleto qui venuti per conoscere direttamente gli Uffici Comunali e le loro funzioni. Nello scambio di cortesie di quel giorno gli alunni le hanno consegnato una lettera di ringraziamento, che l’Assessore ha letto con non pochi momenti di emozione.
Poi è stata la volta degli alunni: quelli del Plesso di Aiello hanno recitato in successione le strofe di un brano poetico sulla mafia; quelli di Cleto, in forma di composizione in prosa, hanno fatto il resoconto del loro percorso formativo: partendo da “parole magiche” come cittadino, diritti, leggi e regole, hanno incontrato ed analizzato lo Stato e la Costituzione, hanno conosciuto il Comune come “ente costituito da tutti noi” e lo hanno visitato ad Aiello nelle sue funzioni concrete; hanno stabilito essi stessi delle regole e ne hanno adottata una a testa assumendosi il compito di farla rispettare; poi si sono costituiti loro stessi in società organizzata ed hanno eletto un sindaco secondo la prassi prevista dalle leggi vigenti.
Quindi ha preso la parola l’on.le Magarò, che è entrato subito nel tema analizzando in termini semplici e chiari, didattici, il fenomeno della mafia e della ‘ndrangheta e come esse s’inseriscono nella vita della società, nel mondo degli affari ed in quello politico. Si è soffermato sul fenomeno del “pizzo” e sull’omertà, tanto più forte nella ‘ndrangheta quanto più essa si basa su rapporti solidali familiari. Ha puntato il dito contro i cattivi politici ed ha esaltato chi, invece, sa rappresentare gli interessi e le esigenze di tutti. Ha ricordato quanto possono fare gli educatori, genitori e maestri, non solo con gli insegnamenti teorici e le nozioni, ma anche e soprattutto con l’esempio. Ha citato il caso del cattivo padre che è colui che esorta il figlio a non fumare e che, però, fuma. “Certamente – ha detto – seguirà l’esempio del padre”. Con linguaggio attento alla giovanissima età dei suoi interlocutori, ha mostrato alla facoltà d’immaginazione dei bambini la vita grama del mafioso chiuso nel suo nascondiglio, anche se è pieno di tante ricchezze, e l’ha messa a confronto con quella di un comune cittadino che “mangia pane e cipolle”, ma vive libero ed all’aria aperta.
Alla fine è seguito un brevissimo intervento di saluto dei rappresentanti delle Associazioni, Franco Pedatella, per conto di “Cletarte”, e Franco Roppo Valente, per conto de “la Piazza”. L’incontro si è concluso alle ore 12,30 circa, giusto in tempo per il rientro degli alunni nelle aule ed il ritorno a casa con lo scuolabus.