Comunicato stampa
AIELLO CALABRO – Dal 10 agosto fino al 21 agosto, la Casa delle Culture aiellese ospiterà la mostra fotografica “Speriamo che.. Esperons que.. – 150 anni di emigrazione italiana e piemontese in Savoia ed Alta Savoia”. Il percorso espositivo può essere descritto come il tentativo di rispondere a una serie di domande: le stesse domande che descrivono l’esistenza di tanti migranti di oggi. Che cosa ha spinto tanti italiani a emigrare? Quali erano i loro sogni e le loro aspettative? Quale la realtà con cui, una volta giunti in Francia, hanno dovuto confrontarsi? E ancora: come sono stati accolti dalla popolazione savoiarda? Quale ruolo hanno svolto nella comunità che li ha ospitati? Quali sono stati i loro mestieri? Quali i rapporti che hanno mantenuto con l’Italia e con chi è rimasto? Tutto questo viene raccontato attraverso le immagini inedite che i discendenti dei tanti italiani emigrati a Chambéry e in Savoia hanno tratto dai loro album di famiglia. Fotografie spesso sbiadite o ingiallite che descrivono un mondo apparentemente passato, privato e lontano da noi, eppure legato strettamente al nostro presente, alla nostra identità, ai rapporti che ci legano ai nostri vicini d’oltralpe.
L’amministrazione comunale, promotrice dell’iniziativa, ha anche abbinato nella stessa giornata di oggi, la presentazione dell’omonimo libro di Forrais e Caprifoglio prevista per le ore 18.30 sempre nella sala della Casa delle Culture alle porte del paese.
In occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, questo appuntamento vuole essere un’ulteriore sosta di riflessione che si allarga oltre i confini dello stivale, ponendo un focus su quello che è stato – e che forse continua ad essere – il fenomeno dell’emigrazione, un’odissea da ricordare ed una rimembranza da custodire proprio perché parte del passato di ognuno di noi.