FOTO: Uno scatto del carro di una processione degli anni '50.
AIELLO CALABRO - Le Festa della Madonna delle Grazie del primo e due luglio, il cui novenario di preparazione inizierà il 23 giugno, quest'anno sarà organizzata direttamente dalla Parrocchia con il supporto di una Commissione di volontari cattolici. Una Commissione composta, oltre che dai rappresentanti dei volontari che negli anni passati hanno garantito tutta l'organizzazione della Festa, dall'amministrazione comunale e dalle associazioni Anspi, Pro loco, Centro Anziani e Compagnia Teatrale Aiellese.
«L'obiettivo - scrive il parroco padre Jean Paul Bamba in una lettera a tutta la comunità - è quello di rendere l'evento più partecipato dal punto di vista religioso e più attraente dal punto di vista della manifestazione esterna».
«Stiamo elaborando un programma - ha annunciato il sacerdote - che tende a rendere più esaltante e affascinante l'intero evento molto sentito da tutti voi, dai cittadini aiellesi che vivono fuori e da quelli dei paesi limitrofi».
In attesa del programma, religioso ed esterno, registriamo la volontà, da parte del parroco don Bamba, non solo di rinvigorire l'appuntamento religioso estivo verso il quale tutto il Popolo Aiellese e del Circondario è da sempre devoto, ma anche, a partire dal prossimo anno, di ritornare quanto più possibile alle antiche tradizioni dei nostri padri e dei nostri nonni. È il caso, per esempio, della suggestiva processione serale, dal vecchio Convento degli Osservanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, utilizzando un carro trainato da buoi. Come si faceva sino agli inizi degli anni '50 (foto).
Questa perduta tradizione, del resto, è verosimile che abbia preso piede all'indomani dell'abbandono da parte dei frati del convento vecchio, situato nei pressi di località Piano della Fontana, e con la edificazione di quello attuale (1735). La Cappella Cybo - dove ha sede per tutto l'anno la Statua della Madonna - fu allora smontata e rimontata, pezzo per pezzo. Compreso il perduto dipinto cinquecentesco di scuola napoletana che raffigurava la Madonna delle Grazie. La porzione di muro su cui era l'affresco, si racconta, venne staccata e trasportata, miracolosamente integra, proprio su un carro di buoi.