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Storie di stitichezza e dintorni... in un libro

Presentato a Cosenza “Il Dono negato. Storie di Stitichezza e dintorni”, seconda fatica letteraria di Attilio Nicastro

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COSENZA – La stipsi, che sta anche per stitichezza o costipazione, è una patologia addominale di cui è affetto il 10% circa della popolazione per la maggior parte femminile. Non parliamo di momenti di stitichezza episodici, ma di una vera e propria malattia che non ha origini solo fisiologiche, per la cui risoluzione, spesso e volentieri, ci si affida, complice una martellante pubblicità, a yogurt, purghe e lassativi vari, “supposte effervescenti”, clisteri o, come sono stati ribattezzati, “docce ascensionali”. Purtroppo però, la cura non è sempre così semplice. Lo saprà bene chi da anni si consuma l’esistenza sopra la tazza del water combattendo contro un disturbo che sul piano sociale determina «milioni di giornate di lavoro perse, milioni di giornate di ricovero ospedaliero e innumerevoli interventi chirurgici». Bisogna chiedersi invece perché si è stitici. E indagare, rivolgendosi ad uno specialista, quali siano le reali cause di questo che per tanti è diventato un male esistenziale.
Scopo principale del libro di Attilio Nicastro  (“Il Dono negato. Storie di Stitichezza e dintorni”, editore Pellegrini, Cosenza 2008, € 15,00) – appena presentato presso la Casa editrice di via De Rada - è proprio quello di far conoscere un fenomeno “dilagante e censurato” che condiziona a volte in modo drammatico la qualità della vita, di cui tanti soffrono e di cui nessuno parla. Un libro per certi versi “coraggioso”, dato l’argomento singolare, che non è, come avverte lo stesso autore, un trattato medico, ma piuttosto lo potremmo definire un dialogo in prosa tra il medico ed il lettore, stitico o meno che sia.
Attilio Nicastro, oltre ad essere abile narratore di storie vere, alla seconda “fatica” letteraria, è medico chirurgo proctologo di cui ci siamo occupati su queste colonne qualche tempo fa per una importante innovazione tecnologica nella diagnostica delle patologie ano-rettali (la Videoproctoscopia Digitale), ideata, sperimentata, realizzata e brevettata dallo specialista di origini calabresi.

Bruno Pino
20/06/2008
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51 commenti.

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51 commenti.
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per danilo

danilo chiudi questa pag. è davvero vergognosa


ciao ciao


per cuculo

ciao.


w il dialetto

ma figuratii!!! ahahaha


ciao


GRAZIE.


w il dialetto

di certo non mi manca il tuo saluto!! Evito di risponderti xkè sarebbe solo una perdita di tempo!


SEI SCESO AL TUO LIVELLO.CHE SIGNIFICA CHI NON CAPISCE PAZIENZA!EVITA DI DIRE PAROLACCE SE CI RIESCI E COMUNQUE LA REGIONE E'IL LAZIO,SEI PATETICO O PATETICA.CIAO A TUTTI, TRANNE CHE A UNO.


w il dialetto

mi sembra di nn aver detto niente di razzista!! io vorrei sapere di dove sei! x vedere se la tua regione ha un sito simile a questo x vedere se scrivete nel vostro dialetto! fai na cosa evita di dire stronzate! e kmq se dovrò visitare qualche sito di qualche altra regione dove ci sono commenti in dialetto nn mi azzarderei mai a dire "x favore potreste scrivere in italiano" ognuno può scrivere come vuole! chi nn capisce EHH PAZIENZA!! ciao a tuttii!!


ciao


mo nente menu simu razzisti........... ma va pigliate na purga


UNA COSA E'PARLARE IN DIALETTO TRA PAESANI E UN'ALTRA E'FARSI CAPIRE.PURTROPPO QUELLO CHE FAI TU'E'UN DISCORSO RAZZISTA.E'PER GENTE COME TE CHE IL SUD NON VA'AVNTI E COMUNQUE CONTINUERO'A VISITARE IL SITO E RISPONDERO'SOLO A PERSONE CHE FANNO CAPIRE QUELLO CHE DICONO.PER QUANTO RIGUARDA IL DIALETTO NON MI DA'FASTIDIO.VORREI VEDERE TU''SE CAPISCI IL DIALETTO DI ALTRE REGIONI.IL PROBLEMA SONO LE CRETINATE CHE SCRIVI.


Insomma,ti sta accompagnando alla porta....


w il dialetto

ci riesco benissimo! 1 cosa parlare il dialetto non è segno di volgarità o altro.. 2 cosa nn è brutto parlare il dialetto xkè è una "tradizione" 3 cosa su qst sito puoi scrivere come vuoi(ovviamente senza volgarità).. 4 cosa nessuno ti obbliga a venire su qst sito! SIAMO DI AIELLO E PARLIAMO IL DIALETTO AIELLESE SENZA VERGOGNA!! se ti da tanto fastidio nn venire + qui!


FORSE NON CI RIESCI.STUDIA.


w il dialetto

un nindè dice a scrivere in italianuu!! W IL DIALETTO AIELLESEEEE!!


Riuscite a scrivere in italiano che e'comprensibile a tutti e non solo a quelli di Aiello.grazie.


x risposta

mam kumu taju dire ka un mindè fike nente! forse rusiki tu!


Prooootttt

Però,siete proprio stitici di parole in quel forum.Nemmeno un effluvio di insulti....


LE TUE PAROLE SCORRONO SUI BINARI DELLA MIA INDIFFEREBZA.CIAO CONIGLIO,NON ROSICARE.ULTIMA RISPOSTA.

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