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La Guerra civile spagnola

Un po’ di storia…

La Guerra civile spagnola

Miliziano guerra civile spagnola (di R. Capa) Nel luglio del 1936 – al culmine di una grave situazione politica, acutizzatasi dopo che nel febbraio precedente il Fronte Popolare aveva ottenuto una vittoria molto risicata sulle destre che non accettano facilmente il responso delle urne, e preceduta da una serie di scontri in molte città tra i due schieramenti - era scoppiata la Guerra Civile di Spagna. Per tanti aspetti, la prova generale della seconda Guerra Mondiale che di lì a poco insanguinerà l’Europa e che finirà, con la vittoria franchista, nel 1939. Un conflitto duro e atroce che rappresenta – come scrive lo storico Fausto Cozzetto – «l’emblema di un’epoca che vede il confronto di tre modelli di organizzazione della vita sociale: quello democratico occidentale, quello comunista e anarchico, quello fascista innestato sulla forza delle tradizioni militari e religiose della Spagna».

Nel conflitto sono schierati da una parte le forze nazionaliste del generale Franco, appoggiate sul piano internazionale dall’Italia di Mussolini che contribuisce alla causa fascista con il Corpo di Truppe Volontarie (la Divisione Littorio conta circa 20 mila soldati ed altri 30 mila sono le camicie nere); e dalla Germania di Hitler che invia in terra iberica la famigerata legione Condor, una flotta di un centinaio di nuovissimi aeroplani della Lutfwaffe che, tra le altre operazioni militari, si macchierà della strage della città basca di Guernica (26 aprile 1937), il cui bombardamento a tappeto ispira il celebre dipinto di Picasso.

Guernica Dalla parte repubblicana, invece, dall’agosto del ’36, cominciano ad arrivare volontari da 52 paesi che saranno organizzati dalla Terza Internazionale a partire dall’ottobre del ‘36 nelle Brigate Internazionali che conteranno all’incirca 40 mila combattenti. Delle Brigate Internazionali - che svolsero un ruolo fondamentale nelle diverse battaglie di Madrid, Guadalajara e dell’Ebro e che verranno poi disciolte nell’ottobre del 1938 per le politiche di non intervento portate avanti dalle Democrazie occidentali - fanno parte i maggiori esponenti dell’antifascismo europeo. Nomi come Togliatti, Longo, Nenni, Tito, Marty ecc. e Carlo Rosselli che in Spagna è a capo della “Colonna Italiana Francisco Ascaso”, e che verrà ucciso assieme al fratello Nello da sicari mandati da Mussolini, il 9 giugno 1937 in Francia, dove si era rifugiato dopo il ferimento nelle fasi della guerra spagnola.

Il bilancio della Guerra civile è terribile. Si è parlato di un milione e 300 mila morti di cui 400 mila in combattimento da entrambe le parti. Tra i morti si contano anche nomi illustri. È il caso del poeta Federico Garcia Lorca che viene brutalmente ucciso dai franchisti nell’agosto del 1936. La sua colpa fu l’aver firmato, nel febbraio precedente, assieme ad altri intellettuali spagnoli, un manifesto d'appoggio al Frente Popular, pubblicato poi su Mundo Obrero il giorno prima delle elezioni. «L'assassinio di Federico fu per me – scrisse il poeta cileno Pablo Neruda - l'avvenimento più doloroso di un lungo combattimento. La Spagna è sempre stata un campo di gladiatori; una terra con molto sangue. L'arena, con il suo sacrificio e la sua crudele eleganza, ripete l'antica lotta mortale fra l'ombra e la luce».

La chiesa cattolica annovera pure tra le sue fila l’uccisione di una dozzina di vescovi, e circa 7 mila tra sacerdoti, suore e laici. Un dato, questo, che dà la misura dell’anticlericalismo del governo repubblicano, evidenziato all’epoca da Pio XI nell’enciclica Divini Redemptoris del marzo 1937. Nel marzo del 1987, Papa Woityla proclamerà beati, 8 dei martiri spagnoli uccisi durante quel sanguinario conflitto.

Bruno Pino

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Combattenti antifascisti calabresi

Nei bollettini dell’Icsaic (Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea di Cosenza), ne sono citati diversi. I nominativi sono tratti da fonti dell’Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, con aggiunte di I. Sangineto. Tra questi, troviamo Gennarino Sarcone di Rogliano che in Spagna combatte sui fronti del Centro e di Teruel ed è commissario politico nella milizia di Carlo Rosselli. Al rientro in Italia, terminata l’esperienza nelle Brigate Internazionali, sarà arrestato nell’aprile del 1942 e mandato al confino.

Tra le vittime, secondo quanto riportato in uno scritto di Tobia Cornacchioli, annotiamo l’anarchico Cosmo Pirozzo di Rosarno (1912 – Huesca 1937). Studente in Lettere e Filosofia a Torino, Pirozzo va in Spagna nei primi di agosto del 1936 e si aggrega alla milizia di Rosselli. Cadrà in battaglia il 12 gennaio del 1937, colpito dallo scoppio di un proiettile dell’artiglieria nemica, dopo aver soccorso il compagno ferito Luigi Talarico di Aprigliano. Tanti calabresi. Come pure il comunista cosentino Eugenio Gallucci che muore nella battaglia dell’Ebro; o il reggino Valentino Abruzzese (Rizziconi 1908 – Fuentes de Ebro 1937), ricordato assieme ad altri in uno scritto di Rocco Lentini, o ancora Marco Perpiglia. Ma è impossibile elencarli tutti.

IL FILM

Tra i libri e i film che hanno a tema il conflitto spagnolo, da segnalare principalmente: “Per chi suona la campana”. Il romanzo di Ernest Hemingway (21 luglio1899 – 2 luglio 1961) è del 1940.

Il protagonista Robert Jordan, è un intellettuale americano che combatte nelle Brigate Internazionali. Viene inviato sulle montagne dal generale Golz dove dovrà far saltare un ponte, in concomitanza dell’offensiva repubblicana a Navacerrada nei pressi di Segovia. Prende contatto con un gruppo di guerriglieri che lo aiuteranno a compiere l’impresa. Qui conosce Maria e tra i due scoppia l’amore, con la benedizione di Pilar, la mujer di Pablo. Robert farà saltare in aria il ponte, ma sarà ferito in modo grave durante la fuga e rimarrà solo, ormai condannato a morte sicura, ad affrontare gli inseguitori. Per la figura di Robert Jordan, Ernest Hemingway si è ispirato a Robert Capa, “il più grande fotografo di guerra del mondo”, che perde la compagna Gerda durante la battaglia di Brunete nel luglio del ’37.

A tre anni dall’uscita del romanzo, nel 1943, Per Chi Suona la Campana (For Whom the Bell Tolls) diventa un film di grande successo. La pellicola (colori, 170 min.) diretta da Sam Wood, ha come interpreti Gary Cooper nei panni di Robert, Akim Tamiroff (Pablo), Katina Paxinou (Pilar) e Ingrid Bergman nel ruolo di Maria.

Nel 1944 guadagna l’Oscar per la migliore attrice non protagonista, il Golden Globe per il miglior attore non protagonista e per la migliore attrice non protagonista.

15/07/2007
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1 commenti.

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una ricostruzione molto ben fatta.

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