Aids, lo spot del ministero rompe un tabù
"Usa il preservativo, in amore non rischiare"
Il video della regista Francesca Archibugi parla apertamente del condom come mezzo di prevenzione
Diminuisce la mortalità per Hiv ma in Italia ogni anno 4.000 nuovi casi di infenzione per via sessuale.
Livia Turco: "La parola profilattico non deve essere un problema serve a proteggere sè stessi e gli altri".
di STEFANO GIOVINAZZO, Repubblica.it
ROMA - "Usa il preservativo, nell'amore non rischiare". E ancora: "Un piccolo gesto di responsabilità può evitare una malattia terribile". Questo lo spot realizzato dalla regista Francesca Archibugi con la voce ed il volto di Ambra Angiolini per il ministero della Salute nell'ambito della Campagna di comunicazione contro l'Aids. Lo spot sulla prevenzione, con il numero verde (800 861 061) per le informazioni sulla malattia e le cure, andrà in onda sulle maggiori reti Tv e nei circuiti cinematografici dal prossimo gennaio.
Il filmato mostra due ragazzi in un aeroporto, ma prima di partire devono fare un acquisto. Lei dice a lui "vai tu", lui risponde 'mi vergogno', e allora lei ribatte "vado io ma vieni con me". Entrano nella farmacia ed acquistano ben due scatole di preservativi.
La parola "profilattico" appare quindi in uno spot istituzionale e "non deve essere un tabù, per proteggere se stessi e gli altri" come afferma Livia Turco, nella conferenza stampa in occasione della giornata mondiale contro l'Aids che si svolgerà come ogni anno il primo Dicembre. E' stata avviata, racconta il ministro, "una campagna di salute pubblica necessaria per prevenire un male terribile. E, visto che c'è un aumento del contagio per via sessuale, è doveroso prevenire attraverso un'adeguata informazione e attraverso la trasmissione di un grande valore: il rispetto di se stessi, e quello degli altri". L'aumento della trasmissione per via sessuale è il dato che più preoccupa sul terreno di un'infezione come l'Hiv oggi più curabile, ma non per questo meno grave.
"Non si parla quasi più di Aids - continua la Turco - e il risultato di questa progressiva disattenzione è purtroppo una preoccupante escalation del contagio anche in Italia". Chiaro l'obiettivo della campagna di prevenzione: l'adozione di misure che consentano ai giovani di fruire più agevolmente di tali prodotti in un'ottica di prevenzione dell'Aids e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. "Mi auguro - continua il ministro - che si discuta del messaggio positivo che lo spot lancia. Un messaggio culturale di rispetto per se stessi e per gli altri". Un'intesa tra il ministero della salute e l'associazione che rappresenta le aziende che distribuiscono profilattici sul territorio nazionale porterà alla ripartizione di profilattici a condizioni particolari o addirittura a titolo gratuito, per un determinato periodo di tempo, attraverso i consultori e altre strutture sanitarie.
Francesca Archibugi, autrice dello spot, commenta: "L'impressione è che in Italia quello dell'Aids sia un problema quasi dimenticato. Non se ne parla e, dunque, è come se non esistesse, ma non è così. Sono stata contenta di realizzare questo spot - ha concluso - perchè per me, che ho tre figli, è stata anche l'occasione di informarmi meglio".
I dati. Diminuisce la mortalità di Aids in Italia ma aumentano le infezioni che, per oltre il 65% dei casi, avvengono per via sessuale. Ogni anno si registrano infatti circa 4 mila nuove infezioni, mentre la stima dei decessi per il 2007 è di circa 200 morti contro, ad esempio, i 4.581 del 1995. Questi i dati diffusi oggi dal ministero della Salute alla vigilia della celebrazione domani della Giornata mondiale dell'Aids. L'effetto della terapia antiretrovirale combinata, rileva il ministero, ha infatti portato ad un aumento della prevalenza di persone che vivono con una diagnosi di Aids: ad oggi se ne stimano oltre 23 mila.
Nel nostro paese, dall'inizio dell'epidemia ad oggi, si sono registrati 58.400 casi di Aids e tra questi i decessi sono stati 35.300. Dal 1995, anno del picco dell'epidemia, ad oggi si è passati dal 5.600 casi di malattia conclamata ai circa 1.200 attuali. I sieropositivi (tra i quali sono comprese anche le persone affette da Aids) si stimano siano oltre 120 mila. Cambiano anche le caratteristiche delle persone infette: se nel 1997 58,1% erano tossicodipendenti, il 20,7% avevano contatto il virus da rapporti eterosessuali, il 15% da quelli omo-bisessuali, nel 2007 i casi tra i tossicodipendenti sono diminuiti al 27,4%, mentre i contatti eterosessuali sono passati al 43,7% e quelli omo-bisessuali al 22%. Aumenta anche l'età delle persone colpite, che supera i 40 anni di media.
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