MILANO, 1 ottobre (Reuters) - Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha detto oggi che la Finanziaria 2007, approvata dal governo venerdì, punta a sostenere le fasce più deboli in un'Italia divenuta negli ultimi anni il più iniquo dei Paesi europei.
"L'Italia è diventata il più iniquo tra i grandi Paesi europei. Dobbiamo martellare questo concetto fino a quando non verrà capito da tutti", ha detto il presidente del Consiglio illustrando la legge Finanziaria, varata dal governo venerdì, nel corso di una conferenza stampa oggi.
"Da due anni siamo il Paese con la più iniqua distribuzione del reddito e questo sta facendo scoppiare la classe della povertà. Questa Finanziaria corregge questa tendenza, altrimenti il Paese non tiene", ha spiegato Prodi, dopo che stamane a Milano, arrivando al Teatro degli Arcimboldi per i 100 anni della Cgil, aveva ricordato che in questa Finanziaria il suo primo problema erano "i diritti dei deboli".
"Un Paese moderno, civile e democratico deve avere come obiettivo quello della realizzazione della giustizia sociale", ha aggiunto. "Povertà, emarginazione e precariato sono problemi centrali anche per il rilancio dell'economia italiana", ha aggiunto.
MANOVRA DA 33,4 MLD, NUOVE ALIQUOTE IRPEF
La manovra 2007 da 33,4 mld di euro prevede un aumento delle tasse per i redditi elevati e medio-elevati a vantaggio di coloro che percepiscono redditi bassi e medio-bassi.
In particolare, la nuova curva dell'Irpef prevede 5 aliquote dalle attuali 4: al 23% fino a 15.000 euro di reddito, al 27% oltre 15.000 e fino a 28.000 euro, al 38% oltre 28.000 e fino a 55.000 euro, al 41% oltre 55.000 e fino a 75.000 euro, al 43% oltre i 75.000 euro.
Quanto alla no tax area, sarà fino ai 7.500 euro per i pensionati, fino agli 8.000 euro per i lavoratori dipendenti e fino ai 4.800 euro per gli autonomi, con un allargamento medio di circa 500 euro a fascia.
"Sarà proprio il ceto medio a guadagnare dalla redistribuzione dell'Irpef", ha detto il premier. "Le imposte saranno ridotte per tutti coloro che guadagnano meno di 40.000 euro, ossia il 90% dei contribuenti", ha aggiunto, ricordando che le denunce dei redditi sopra i 75.000 euro -- contribuenti per i quali scatta l'aliquota maggiore del 43% -- sono solo "l'1,6-1,7% del totale".
CONTI IN DISORDINE, STATO AMMINISTRATO MALE
Il presidente del Consiglio ha poi puntato il dito sul disordine lasciato nei conti pubblici dal precedente esecutivo di centrodestra, affermando che anche su questo punto la Finanziaria ha inteso "invertire la tendenza, riportando stabilmente sotto il 3% il rapporto deficit/Pil già dal 2007, in modo da evitare interventi incisivi nei prossimi anni".
Il target deficit/Pil 2007 indicato in Finanziaria è del 2,8% dal 4,8% stimato per quest'anno.
"Si tratta di una Finanziaria di grandi dimensioni e di grande significato, condizionata dal fatto che lo stato negli ultimi anni era stato amministrato male", ha detto Prodi. "I conti avevano raggiunto un livello di disordine tale che era perfino complicato riuscire a leggerli, in particolare a causa delle politiche dei condoni fiscali che avevano creato incertezza nelle entrate".
"L'avanzo primario era stato azzerato -- ha continuato il premier -- non c'erano più fondi per interventi essenziali come ambiente, difesa, cultura e così via. Abbiamo ricevuto una politica economica sotto perpetua osservazione da parte dell'Ue".
RISANAMENTO E SVILUPPO
Il presidente del Consiglio ha poi definito la manovra come una "finanziaria di lotta all'evasione, di giustizia sociale e di sviluppo".
"No alle politiche dei due tempi: risanamento e sviluppo sono messi in moto assieme", ha spiegato, ricordando che "il cuneo fiscale abbatterà l'Irap per le imprese e offrirà sensibili miglioramenti alla concorrenza e all'investimento".
Per il cuneo, ha detto il premier, "sono previsti 6 mld nel 2007, a regime 9 miliardi di euro all'anno che vanno alle imprese e ai lavoratori". "Questo significa poter investire nella ricerca, sul nostro sistema scolastico e sull'Università e trovare risorse per le energie rinnovabili... e rilancio del turismo".
E' previsto inoltre il credito d'imposta per le aziende che investono in ricerca mentre le risorse destinate alla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina verranno investite in Sicilia e in Calabria.
Sul fronte tagli, le cifre parlano di riduzioni per 14,8 mld di euro, destinati alla riduzione del deficit.
"Vi sono tagli nella spesa, certo, ma non tutti dolorosi. Alcuni sono necessari per rendere efficiente la spesa pubblica, da questi risparmi ricaveremo le entrate per rilanciare il paese", ha detto Prodi.
RISCHIOSO FARE APPELLO ALLA PIAZZA
In conclusione del suo intervento, il presidente del Consiglio ha voluto ribadire come la Finanziaria 2007 rappresenti "un'inversione di tendenza" nella politica economica del Paese, ammonendo l'opposizione a scendere in piazza contro di essa.
"Si tratta di una manovra con obiettivi forti e coraggiosi, un'inversione della politica economica del paese. Mi rendo conto che può essere oggetto di proteste, ma credo che siano necessarie riflessioni molto più attente", ha detto.
"Questa è una Finanziaria che aiuta i deboli, andare in piazza contro una finanziaria di questo tipo può essere politicamente rischioso", ha chiosato, precisando: "La gente si rende conto di cosa è questa Finanziaria e quindi avrà esitazione ad andare in piazza".