Un allevamento avicolo con 22.800 polli e un centro per l'imballaggio di uova sono stati sequestrati in Calabria dai Carabinieri del Nas. In un'azienda di Limbadi, in provincia di Catanzaro, iI militari, unitamente al personale dell'Asl, hanno accertato che gli animali sono stati introdotti in Italia senza la preventiva comunicazione all'ufficio competente, in violazione dell'ordinanza ministeriale dell'agosto 2005. Il titolare dell'allevamento sottoposto a sequestro cautelativo sanitario è stato denunciato a piede libero.
L'altra operazione è stata condotta a Crotone. I carabinieri del Nas, insieme con personale dell'Asl, hanno accertato che in un allevamento avicolo, regolarmente autorizzato, era stato attivato un centro per l'imballaggio di uova senza autorizzazione ministeriale sanitaria. L'impianto era inoltre privo dei requisiti igienico-sanitari e strutturali richiesti. Nella stessa circostanza sono state sequestrate 10.000 uova ed è stata disposta la chiusura del centro. Il valore complessivo della merce e della struttura è di circa 60.000 euro.
Dopo l'ok del comitato etico partirà da Genova, Siena, Chieti, un test sull'uomo di un vaccino pilota contro l'aviaria con ceppo H5n1. Lo ha detto il microbiologo Crovari, coordinatore dello studio che coinvolgerà i tre centri, spiegando che si tratta di studiare la risposta immunitaria del rimedio. La ricerca di volontari inizierà dai primi di febbraio e i candidati dovranno avere tra i 18 ed i 65 anni ed essere perfettamente sani. Il medicinale da iniettare nel nostro Paese non sarà tuttavia contro il virus animale, ma contro eventuali varianti che potrebbero fare il cosiddetto "salto di specie", trasmettendosi da pollo a uomo e da uomo a uomo.
Intanto la conferenza internazionale di Tokyo lancia l'allarme: "Il rischio di una pandemia esiste". Il convegno organizzato congiuntamente dal Giappone e dall'Organizzazione mondiale della Sanità è dedicatato a trovare delle forme di lotta contro una possibile pandemia a livello mondiale causata dalla diffusione del virus H5N1. Al meeting nipponico partecipano delegati di oltre una trentina di paesi, quasi tutti asiatici, tra cui quelli maggiormente colpiti: Cina, Vietnam, Thailandia e Indonesia.
"La situazione sta peggiorando di giorno in giorno, come dimostrano i casi di contaminazione da virus H5N1 e di morte di esseri umani in Turchia, ha detto nel suo discorso inaugurale Shigeru Omi, direttore della sezione Asia dell'Oms. Il rischio reale di una pandemia influenzale esiste. Dobbiamo essere pronti a dare una risposta immediata ed efficace a tutti i livelli. E' l'unica strada per impedire che la situazione finisca fuori controllo, con conseguenze inarrestabili e gravissime".
Per fronteggiare la situazione l'Onu ha chiesto fondi per almeno 1,5 miliardi di dollari. La prossima settimana a Pechino si svolgerà una conferenza internazionale sull'argomento. Intanto ieri in Indonesia una donna di 29 anni, che era stata trovata positiva al virus, è morta. Non ci sono ancora conferme invece del decesso di un indonesiano di 39 anni.
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