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Staminali e le nuove frontiere della speranzaLa speranza di cura per molte malattie fino ad aggi incurabili sembra avere un nuovo alleato: l’utilizzo delle cellule staminali. Le cellule staminali rappresentano, per milioni di persone, il fiducioso rimedio per sconfiggere patologie come diabete, infarto, sclerosi multipla, molte forme di cancro, osteoporosi, morbo di parkinson, lesioni del midollo spinale, ictus, alzheimer e molte altre. Ma cosa hanno di tanto staordinario le cellule staminali rispetto alle altre cellule? Le staminali sono cellule che si trovano in ogni organismo e si differenziano dalle altre perché sono cellule non differenziate o specializzate, nel senso che non svolgono ancora un ruolo specifico e determinato all’interno dell’organismo. Queste cellule possono replicarsi in maniera pressochè illimitata dando origine ad altre staminali e soprattutto ad una progenie di cellule destinata a differenziarsi e a dar vita a tessuti e organi come i muscoli, il cuore, il fegato, le ossa ecc. Esistono varie famiglie di cellule staminali: le monopotenti, capaci di dar vita ad un solo tipo di cellula, le multipotenti (o pluripotenti), capaci di differenziarsi in vari tipi differenti di cellule, e le totipotenti, quest’ultime capaci di dare vita a tutti i tessuti. Le staminali hanno diverse origini. Le cellule staminali fetali sono ricavate da aborti e il loro utilizzo in medicina equivale all'uso di organi espiantati da cadaveri. Dal punto di vista biologico, non si hanno ancora conoscenze definitive, ma dagli studi disponibili é emerso che hanno caratteristiche intermedie tra quelle embrionali e quelle adulte. Tendenzialmente sono pluripotenti e deputate all’accrescimento peri-natale dei tessuti. Particolare interesse rivestono le cellule staminali embrionali, oggi oggetto di intensi dibattiti sull’etica del loro utilizzo. Essi si trovano nella regione interna dell’embrione prima che si sia attaccato alla parete dell’utero. Si tratta di cellule totipotenti, con alte capacità di proliferazione, e grazie a queste caratteristiche sono particolarmente ambite per uso terapeutico contro molte patologie umane. Possono essere isolate, estratte e coltivate in vitro, con il risultato che, a partire da poche decine di cellule, si possono ottenere linee di centinaia di milioni di staminali intatte. L’estrazione di queste cellule richiede la soppressione dell’embrione, il quale non supera mai i 14 giorni dalla sua fecondazione. Queste cellule sono estremamente utili per le loro capacità terapeutiche in generale. Il dibattito si focalizza sostanzialmente sugli embrioni sovrannumerari rimasti inutilizzati nelle cliniche per la fertilità. Questi embrioni vengono crioconservati generalmente per 5 anni, dopo i quali non sono più impiantabili in utero, e vengono destinati alla distruzione. La stragrande maggioranza della comunità scientifica spera e ritiene necessario che la ricerca proceda anche sulle cellule staminali embrionali. Al momento, infatti, non è possibile stabilire da quale percorso della ricerca potranno giungere i risultati più promettenti per la cura delle malattie ma dalle staminali embrionali arrivano forti segnali di speranza. Auguri dunque, a loro e a noi. Gli studenti dell'Unical non si astengonoDanilo, Howard, Giuseppe, Alfonso e Stefano, testimonial della campagna referendaria per 4 SI a cura di S. Sangiovanni18/05/2005 |
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