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Festa della Liberazione (e della Resistenza)

25 aprile 1945 - 25 aprile 2008: 63° anniversario della liberazione nazifascista

liberazione - il popolo.jpg A 63 anni dalla "Repubblica di Salò" che divise in due l'Italia, sotto l'oppressione nazifascista, l'Italia non sembra ancora aver completato la sua unità. I partiti sono sempre più l'espressione del populismo e della divisione sociale, i leader "slogheggiano" ostentando programmi fantastici trasformati in fantomatiche promesse non mantenute.

La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana. Infatti, l'Assemblea costituente, eletta il 2 Giugno 1946 contestualmente allo svolgimento del referendum istituzionale, fu in massima parte composta da esponenti dei partiti del CLN (PCI, PSIUP, DC) che, in tale veste, elaborarono la Costituzione, ispirata ai principi della democrazia e dell'antifascismo.

Citando il Prof. Calamandrei: « Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. »
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

Sembra essere sparito quell'italiano orgoglioso della liberazione. I nostri sono tempi di vuoti slogan politici bipartisan che caratterizzano le campagne politiche, non lasciamo che cancellino la nostra storia e ricordiamo che: “Nei valori della Resistenza le radici della Costituzione e il futuro della nostra Democrazia”.

Danilo Amendola


Il 25 Aprile e la Resistenza

liberazione foto.jpg Non è possibile parlare del 25 aprile senza chiarire cosa fu la Resistenza in Italia.
Dopo il 25 luglio del 1943, l’Italia si trovò drammaticamente tagliata in due: al sud si formò il governo Badoglio nato dalla caduta di Mussolini e appoggiato dagli Alleati anglo-americani; nel nord i fascisti fedeli a Mussolini crearono la Repubblica Sociale Italiana sostenuta dalle truppe tedesche.

I repubblichini (così vennero chiamati i sostenitori della Repubblica di Salò) furono particolarmente spietati contro gli ebrei e i partigiani, che cominciarono ad operare in modo sempre più organizzato e strutturato.

Nell’autunno del 1943 il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) chiama tutti gli italiani alla lotta contro tedeschi e repubblichini: è la data di nascita ufficiale della Resistenza.

Nonostante le recenti riletture, gli storici sono pressoché concordi nel riconoscere alla Resistenza la valenza di espressione di volontà di riscatto dal fascismo e, al contempo, di difesa dell'Italia dall'aggressione tedesca dopo la caduta del regime fascista.

Claudio Pavone, uno dei più importanti storici della resistenza, osserva:

«Affermare che la Resistenza è anche guerra civile […] significa sforzarsi di comprendere come i tre aspetti della lotta – patriottica, civile, di classe –, analiticamente distinguibili, abbiano spesso convissuto negli stessi soggetti individuali o collettivi»
(da Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza).

Proprio l'aspetto della lotta di classe, intesa come possibiltà di sovvertire non solo il fascismo ma anche l'ordine sociale, era particolarmente sentito da numerosi combattenti, che in parte criticarono aspramente la cosiddetta "svolta di Salerno" compiuta da Togliatti.

Tratto da pianetascuola.it


Altri link da visitare:

ResistenzaItaliana.it

Il Manifesto - Archivio del 25 Aprile

ResistenzaItaliana, Wikipedia

a cura di Danilo Amendola

25/04/2008
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