“Il leader di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia, aderisce all’appello ‘Si scrive acqua ma si legge democrazia’, a sostegno della proposta di legge avanzata dall’iniziativa popolare in Calabria. Nel giugno 2011 infatti, 26 milioni di cittadini italiani hanno affermato che l'acqua è un bene comune indicando il loro volere, che la gestione del servizio idrico ritornasse in mano pubblica. Anche la Calabria ha espresso il suo parere in materia e lo ha fatto attraverso il voto di 800mila cittadini in piena sintonia col resto del Paese. Le privatizzazioni sono un epilogo da scongiurare per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce. La gestione tramite SpA espropria l’acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini, consegnando al mercato l’acqua con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare.
Oggi, con la proposta di legge popolare regionale, la Calabria vuole affermare una volta di più che l'acqua è pubblica, bene universale fondamentale per la vita, e che non deve essere affidato alle logiche del mercato e del profitto. “L'adesione di Ingroia all'iniziativa è un chiaro segnale di sostegno alla battaglia calabrese e un attestato di particolare attenzione a una regione che se da un lato annovera attualmente il più alto tasso di criminalità organizzata, dall'altro può contare su di una rilevante porzione di società civile in grado di tenere testa a malavita e corruzione. Anche questo è Rivoluzione civile”.