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Dove ci vuole portare la Germania? Molti indizi ci fanno capire che le manovre speculative che fanno piangere lacrime amare

Molti indizi ci fanno capire che le manovre speculative che fanno piangere lacrime amare ad alcuni paesi dell'Europa, in reltà fanno comodo alla Germania ed ai suoi paesi satelliti.

In una intervista ad una televisione tedesca, esattamente la Zdf, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ad un certo punto si è lasciata scappare queste precise parole:"Se si ha una moneta comune questo significa, naturalmente, che oltre ai vantaggi ci sono degli obblighi e che le decisioni politiche di ogni singolo membro hanno effetto sugli altri paesi." Non si può che sottoscrivere una tesi del genere, ma tutto fa sembrare che la Germania si ricorda sempre degli obblighi degli altri, ma si dimentica dei propri. Cerchiamo di analizzare con la dovuta chiarezza quali sono questi obblighi e da quale contesto sorgono.

Da quando la crisi finanziaria è diventata più virulenta, agosto 2011, avviene che la Germania finanzia il proprio debito pubblico ad un tasso di interesse dell'1,4% ed altri paesi, spezzantemente chiamati PIIGS ( Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna ) si finanziano a tassi di interesse che superano il 300% di quello tedesco. Tenendo conto che l'inflazione media è del 3% gli investitori che sottoscrivono il debito tedesco realizzano un rendimento negativo. Anzi le ultime aste tedesche hanno dato interessi prossimi allo zero se non addirittura sotto lo zero. Ma perchè la gente dà i soldi alla Germania per ottenere un ritorno negativo? Lo spauracchio agitato che l'euro possa fallire e con esso i paesi dell'area mediterranea, fanno funzionare la Germania come cassetta di sicurezza. La sicurezza viene preferita al guadagno. È una regola da manuale della finanza comportamentale. In questo modo diversi miliardi di euro sono finiti nei forzieri tedeschi che hanno potuto così finanziare la riduzione dell'orario di lavoro e fare diminuire la disoccupazione. Il debito tedesco pre crisi era attestato al 60% del PIL ed ora è sobbalzato all' 80%, con un incremento del 30% in un anno. Anche loro hanno avuto le loro piccole spese con grosse banche da salvare come in Inghilterra ed in America. Ecco come si spiega la ripresa della Germania. Mentre l'Italia e gli altri paesi devono ridurre il loro debito, la Germania lo può aumentare a dismisura con i tassi di interesse bassissimi. Inoltre le industrie tedesche si possono finanziare a condizioni molto più vantaggiose rispetto alle concorrenti europee lucrando, così, su una concorrenza poco ortodossa. Tutto ciò avviene perchè le manovre speculative dirottano fiumi di capitali verso la Germania e i paesi satelliti.

Ma c'è un altro aspetto molto sottile di tutta questa vicenda. Se non ci fosse l'euro i paesi ad alti tassi di interesse ricorrerebbero alla manovra della svalutazione della moneta per fare fronte alle proprie necessità e per sostenere le esportazioni. Ma, ad esempio, l'Italia non può certo permettersi di svalurare l'euro, moneta comune, che deve valere in Italia tanto quanto vale in Grecia o in Finlandia. In verità in questo ultimo anno l'euro ha perso molto per effetto della crisi. Non ha perso abbastanza per permettere all'Italia di sostenere la propria economia, ma ha perso sicuramente abbastanza per fare prosperare l'economia tedesca che ha aumentato le proprie esportazioni.

Anche un bambino potrebbe capire che la Germania prospera sui sacrifici dei paesi dell'erozona. Non occorre molta fantasia o specializzazione per capire cosa si deve fare. Occorre mettere un freno agli andamenti speculativi e correggere lo spreed quando questo diventa palesemente ingiustificato. Ovviamente la Germania tende a mantenere lo status quo perchè ci sguazza molto, troppo bene. Ma fino a quando può durare? Di questo si parlerà giovedì prossimo alla Banca Centrale Europea. Non sarà una riunione di routine e non sarà una riunione facile. Da una parte ci sarà la linea di Draghi pronto a calmierare i tassi di interesse del debito pubblico. Dall'altra parte i falchi tedeschi non staranno sicuramente zitti, pronti a non pagare ed a fare pagare.

Qualcuno ha parlato del revanchismo tedesco, che non avendo potuto assoggettare l'Europa con le armi, la tiene sotto il tacco con le armi della finanza. Io non lo credo, ma i tempi sono veramente troppo cambiati per permetterci passi indietro. Ricordo sempre le parole della Merkel: "Se si ha una moneta comune questo significa, naturalmente, che oltre ai vantaggi ci sono degli obblighi e che le decisioni politiche di ogni singolo membro hanno effetto sugli altri paesi ".

 

Eugenio Medaglia, 03 settembre 2012.

eugeniomedaglia@yahoo.it

04/09/2012 13:58:22
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