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ANATOMIA DELLA SPECULAZIONE

Gli ingredienti per una buona speculazione finanziaria – Cosa succede sotto un attacco speculativo - Chi ci guadagna e chi ci perde, i soliti noti da un lato ed i soliti ignoti dall'altro.

Prima di scrivere il titolo sono stato in dubbio se titolare l'articolo " Fenomenologia della
speculazione ". Mi sembrava più appropriato, ma la parola è più difficile da spiegare ed ho optato per "anatomia ". Speculare in buona sintesi significa approfittare, ossia trarre vantaggio. Generalmente la parola viene caricata di un significato negativo, ma non è sempre così. Uno può approfittare della buona sorte, o di un vantaggio che si è procurato. Così come possiamo approfittare della debolezza o della disgrazia altrui. Durante la prima guerra mondiale coloro che approfittavano della drammatica situazione per arricchirsi venivano chiamati " pescicani " ed il termine veniva caricato di un significato negativo, oggi si dierebbe " non plitically correct ". Nella finanza, in borsa, la speculazione è come il sale, o come l'olio che mette in moto tutto il meccanismo. Diciamo che senza speculazione sarebbe tutto molto piatto, non solo noioso, ma anche nocivo. Vorrei che il mio lettore riuscisse a capire questo meccanismo e quindi chiedo un pò di attenzione e soprattutto intelligenza. Certo, l'ingrediente base per confezionare una buona ricetta speculativa è l'intelligenza. Lo speculatore può avere tutte le caratteristiche negative che vogliamo dargli, cinico, calcolatore, avido, egoista, senza scrupoli, ma sicuramente non è uno stupido, quando addirittura non dobbiamo considerarlo un vero e proprio artista. Comunque è degno di rispetto e di attenzione. Oltre ad essere intelligente è uno che sa, che conosce le cose, i fatti, la storia il come ed il quando. La conoscenza è il secondo ingrediente base. Dall'altro lato deve esistere, ed esiste, il cosidetto " parco buoi ".
Ne ho già fatto cenno in un mio precedente articolo, in questa rubrica. È l'insieme di tutte quelle persone che si muovono in massa, non perchè sanno ma perchè vedono. Attenzione! Vedono ma non guardano.
Sono tutti coloro che dicono " Nel dubbio mi conviene fare così ", " A me chi me lo fa fare? ". Qualche mese fa si sparse la voce che a Roma ci sarebbe stato un grande terremoto. Quella mattina quasi nessuno si recò al lavoro, il traffico era quasi inesistente. Poi, naturalmente, non si verificò nulla, ma la stragrande maggioranza degli intervistati disse: " Nel dubbio ho preferito stare per fatti miei ", " Io non credo a queste cose, però non si sa mai", " Nel mio palazzo nessuno ha preso l'auto ed ho ritenuto prudente stare fermo".
Questo è il parco buoi in azione. È una categoria sociologica, ineliminabile. Nella savana basta un fruscio per mettere in movimento una massa di bufali. Si muovono non perchè c'è il leone, ma potrebbe esserci. Non si sognano neanche di serrare i ranghi e di distruggerlo ( povero leone! ), non sanno e quindi fuggono.
Appunto, non sanno. Dentro questo humus si muove la speculazione.
La finanza è un mondo creativo ed è per i cretivi. Uno di noi, normale, va al supermercato e
compra la merce che c'è. Sarebbe molto strano che qualcuno volesse mettere in vendita sugli scaffali la merce che non ha. Bene, nella finanza è possibile vendere ciò che non si possiede. Si chiama volgarmente vendita allo scoperto, in modo elegante la chiamiamo short selling. È una magia che solo in finanza esiste.
Tralascio il come ed il perchè di tutto ciò ( pur interessante ), non ho nè tempo nè voglia e non ce l'ha neppure chi mi legge.
Nel mercato quando una merce viene messa in vendita troppo massicciamente cala di prezzo.
Ora gli ingredienti ci sono quasi tutti e possiamo confezionare la ricetta. Venerdì otto luglio precisamente dall'Inghilterra parte l'attacco speculativo ai titoli di stato italiani. Arrivano ad un tratto massicci ordini di vendite allo scoperto. Si vende a piene mani, centinaia di milardi di euro. Non si fa in tempo a contare i volumi di euro che già ne sono in arrivo degli altri, sempre allo scoperto, è un crescendo senza fine. In pochi minuti i prezzi scendono di circa il 3%. A questo punto il parco buoi va in panico. Tutti vendono i loro titoli, quelli veri, non allo scoperto. Non si sa mai, potrebbe crollare tutto ed è meglio vendere prima e non dopo. Infatti i prezzi, sempre veri, scendono ancora di altri 5 o 6 punti percentuale. Nella mandria il panico si diffonde immediatamente ed è una vendita generale. Ma se tutti vendono chi è che compra?.
Semplice sono proprio gli stessi speculatori che hanno generato il ribasso con le finte vendite ed ora
cominciano a comprare veramente a prezzi bassi. A furia di comprare i prezzi risalgono e quando sono risaliti vendono nuovamente e veramente. A chi? Al parco buoi che relizza le perdite mentre gli altri realizzano i prifitti. Intanto il disorientamento c'è stato. Vediamo quanto ci è costato. Tre giorni fa l'asta dei BOT si è chiusa con un rendimento del 3,66%, circa il doppio della precedente. Oggi l'asta dei BTP si è chiusa con cedole che vanno al 5,66%. Tutto ciò fa sì che la manovra finanziaria passi da 45 a 51 miliardi di euro e quindi a 71 miliardi. Sarebbe interessante sapere non come si verificano le cose, ma perchè. Alla prossima. 14 luglio 2011.

 

 

Eugenio Medaglia.
eugeniomedaglia@yahoo.it

16/07/2011
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