Una nota della Provincia di Cosenza - Sono già tantissimi i sindaci, gli amministratori locali e i rappresentanti di partiti, movimenti, comitati e associazioni di ogni parte della Calabria ad aver entusiasticamente aderito alla proposta lanciata dal presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio di promuovere una massiccia raccolta di firme su una petizione popolare che mira all’abrogazione della cosiddetta “legge porcellum”, i cui contenuti saranno illustrati martedì prossimo, 22 maggio 2012 alle ore 17, nel corso di un’assemblea regionale presieduta dallo stesso Oliverio che si terrà presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza.
In particolare sono giunte le prime adesioni dei seguenti sindaci della provincia di Cosenza che hanno già manifestato la loro convinta adesione alla proposta del presidente della Provincia di Cosenza: Roberto Rizzuto di Villapiana, Fabrizio Grillo di Cropalati, Luca Branda di Sant’Agata d’Esaro, Franco Tonnara di Amantea, Ottavio Cavalcanti di Rende, Ugo Gravina di Montalto Uffugo, Franco Iacucci di Aiello Calabro, Raffaele Rizzuti di Colosimi, Guglielmo Armentano di Mormanno, Giuseppino Santoianni di Lungro, Orlandino Greco di Castrolibero, Silvano Sacchetti di Piane Crati, Luigi Stasi di Longoucco, Ottorino Zuccarelli di San Fili, Gianfranco Ramundo di Fuscaldo e Gerardo Aiello di Crosia.
Numerose sono, inoltre, le adesioni preannunciate all’assemblea regionale di martedì prossimo che saranno rese note nei prossimi giorni.
L’iniziativa di Oliverio ha preso spunto dalla necessità di non far cadere nel vuoto il nuovo accorato appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nei giorni scorsi, ha sollecitato le istituzioni competenti e i partiti a procedere in fretta alle riforme del taglio dei parlamentari, del Parlamento e soprattutto alla modifica della legge elettorale per "riconsiderare l'approccio con i cittadini” alla luce di “tensioni determinate da ragioni reali”.
“Chiediamo –ha detto Oliverio- a tutti i parlamentari di tutti gli schieramenti di raccogliere l’appello pressante del Presidente Napolitano e dei tanti soggetti che chiedono a gran voce una riforma della legge elettorale, superando mediazioni e aggiustamenti, tattiche e convenienze di parte”.
“Se ciò non avverrà –ha concluso Oliverio- i rischi di una deriva protestataria, sterile e nichilista, già evidenziata nel corso delle ultime elezioni amministrative, potranno essere devastanti, con serie conseguenze anche per la vita democratica del nostro Paese”.