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Una composizione di Franco Pedatella: A Pino GrandinettiIl brano è stato ispirato dalla dolorosa notizia che mio cugino Pino Grandinetti è venuto a mancare all’affetto di noi cari, piegato da un male inesorabile contro cui ha lottato tenacemente ma inutilmente. Subito, come in un flashback, ho rivissuto gli anni della nostra infanzia trascorsa insieme, le difficoltà che ci hanno accomunati, la sua partenza per Roma, i suoi studi e la sua carriera professionale. Su tutto, dominante, ha campeggiato nei miei ricordi la figura della madre, zia Gilda, onnipresente ed instancabile, eroina di una vicenda personale nella quale s’è fatta carico da sola di questo figlio, alle cui cure si è dedicata completamente e per tutta la vita, essendo il marito lontano. A Pino Grandinetti.Quivi si chiude la vicenda umana tese e le guance tinse bianco-rosa. cui forse con invidia alcun guardava gli era, e mai discese in basso loco, Qual fior reclina il capo in verde campo, e poi sen va pei inesplorati calli per ritornar di nuovo a pura fonte,
Aiello Calabro, 18 aprile 2012 Franco Pedatella 02/05/2012 22:34:47 |
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