Il brano è stato ispirato dalle notizie relative a fatti di corruzione che hanno coinvolto la Giunta Regionale della Lombardia ed il suo presidente, Roberto Formigoni.
O Milanesi, Milanesi miei.
O Milanesi, Milanesi miei,
che contro il Barbarossa siete accorsi
e in fitta schiera in tanti vi stringeste
intorno ad Alberto da Giussano,
ma quello vero, cui ‘l Comun fu a cuore;
che nelle vie levaste barricate
per cinque giorni all’Austro invasore
e al mio paese, Aiello di Calabria,
pronti accorreste quando il terremoto
le poderose dalle fondamenta
mura divelse e il pianto a madri e spose
d’occhi strappò in risposta ai lamenti
che uscivano pietosi da macerie;
non più scegliete a governare il regno
chi come il Nazareno si presenta
in motti e gesti, ma il pensier gli vola
a dispendiosi viaggi alle Maldive
al pari di un comune vacanziero
o villeggiante che la voglia prende
di festeggiar, malgrado tutto intorno
cresca chi astretto è a tendere la mano
ed ei no ‘l guarda, d’altro attratto e intento
al godimento pronto del momento,
che ignora chi n’è privo ed ha bisogno!
Così non fece mai il Nazareno,
che accorse dove si chiedéa di lui,
ovunque per portare il suo soccorso.
Perciò vogliate eleggere in futuro
a governar la vostra bella terra
chi veste il saio e il piè gli punge il rovo
e del dolor che prova non si cura,
perch’altri al mondo soffre e niun l’ascolta.
Cleto, 19 aprile 2012 Franco Pedatella
0 commenti.
Per inserire un commento è necessario accedere al sito.