VIBO VALENTIA - Durante il periodo di campagna referendaria qualcuno evidenziò il pericolo di essere denunciati in seguito all'esosizione delle bandiere pro acqua pubblica. Sembrò da subito ingiusto e insensato vietare la promozione del referendum esponedo le bandiere dalle proprie finestre e balconi. A Vibo accadde che qualche mal'inenzionato approfittò del dubbio legislativo denunciando uno degli attivisti che sostenevano il reterendum esponendo alla propria finestra la bandiera azzura. Oggi il giudice di pace ha sciolto il dubbio e salvano Luciano Gagliardi.
Sentenza del Giudice di Pace: lo “sventolamento di bandiere pro-acqua pubblica” non costituisce reato.
Il Giudice di Pace accoglie il ricorso contro la multa inflitta a Luciano Gagliardi per aver sventolato le bandiere pro-acqua pubblica dal balcone del municipio di Vibo Valentia nel periodo pre-referendum.
L'attivista dell'associazione "Compresi gli Ultimi" commenta così la notizia: "Chi ha mandato i vigili quella mattina voleva che nessuno a Vibo si permettesse di ricordare pubblicamente che a breve ci sarebbero stati i referendum e che bisognava andare a votare, diritto e dovere di ogni cittadino consapevole.
Al danno provocato a tutti noi dall'aver acqua tossica dai rubinetti di casa avrebbe voluto che si aggiungesse la beffa, punendo un cittadino perfettamente cosciente di non stare violando alcuna legge, cosa che avevo dichiarato ai vigili sin dal primo momento e che è stata anche messa a verbale quando ci siamo recati in caserma.
Per di più questo succedeva mentre dai rubinetti scorreva acqua marrone.
Magari la stessa acqua marrone che in quel momento veniva usata nelle case nostre e dei poliziotti municipali, forse di chi ce li ha mandati, e magari anche di sta leggendo, se vive a Vibo Valentia e dintorni."