|
«Il Relitto di Cetraro non č il Catania», Lannes in Calabria mostrerą le prove«Il relitto di Cetraro non è il Catania» lo afferma il giornalista Gianni Lannes che sostiene di averne le prove, smentendo le dichiarazioni della ministro Prestigiacomo. Gianni Lannes sarà in Calabria dal 9 al 12 febbraio per la presentazione del suo libro "Nato: colpito e affondato". Con lui parleremo di Navi dei Veleni, Segreti di Stato...e mostrerà le prove delle sue affermazioni sul "Catania". *** Gianni Lannes, giornalista scortato dalla polizia di Stato per i numerosi attentati subiti durante le sue inchieste giornalistiche, non solo sulle "navi dei veleni", sarà in Calabria:
di seguito l'intervista di Lannes su Navi dei Veleni a destra sul nostro player. Su Gianni LannesTratto dal sito http://www.thepopuli.it/2009/12/gianni-lannes-la-solitudine-della-verita/. C'è una nota ora, sul sito del giornale web TerraNostra (www.italiaterranostra.it), che meglio di tante parole può dare la misura della miseria morale in cui siamo sprofondati; perché chi nel nostro Paese ha ancora il coraggio e la dedizione per affrontare la lotta alle organizzazioni criminali, per affermare il bene della libertà di informazione e di parola, il bene della dignità che si oppone agli abusi di ogni potere, viene sempre più spesso lasciato solo a sostenere il peso di una lotta generosa ma sconveniente. "Siamo liberi, indipendenti e incondizionabili, ma il direttore non mette a repentaglio la vita e l'incolumità dei suoi collaboratori (alcuni dei quali già minacciati). Da oggi le pubblicazioni saranno congelate - fino a quando non percepiremo dei segnali positivi - poiché lo Stato di diritto è andato a farsi friggere ed il governo Berlusconi se ne infischia dei cittadini onesti". Pubblicazioni sospese, nome dei collaboratori oscurato. Un'intera redazione che deve entrare in clandestinità. Il fatto che dei giornalisti si debbano autoimporre il silenzio a causa di intimidazioni e attentati volti proprio a estorcerglielo, è la prova agghiacciante di una sconfitta comune. E' una nostra sconfitta. Il segno di una rotta generale della società italiana davanti alla ferocia del potere criminale che non si pone più limiti, davanti all'indifferenza connivente di istituzioni a cui nemmeno il più ottimista di noi può più fare sconti. E' uno dei sintomi della peste civile che ci affligge, trionfante. TerraNostra è un giornale web davvero bello. Lo scrivo con una doppia amarezza, perché purtroppo l'ho scoperto solo da poco, imbattendomi nelle notizie sulle numerose intimidazioni mafiose a Gianni Lannes, direttore di TerraNostra. La sospensione di questa testata è una ferita bruciante nel tessuto vivo della nostra esistenza civile, e tanto più bruciante quanto ignorata e passata sotto silenzio dalla maggioranza dei media nazionali. La mobilitazione, i pochi (troppo pochi) attestati di solidarietà a Lannes e alla sua redazione, non sono finora serviti. Il 2 luglio l'automobile di Lannes è stata incendiata; il 23 luglio, un sabotaggio ai freni; poi, l'esplosione di un'altra autovettura. E poi le lettere minatorie, "Lannes sei morto", le minacce continue. La Prefettura di Foggia non intende assegnargli una scorta. "Insomma, devono ammazzarmi affinché poi qualcuno possa retoricamente strapparsi i capelli. Le parole di Gianni Lannes sul suo lavoro e sulla sua vicenda meriterebbero attenzione e spazio infinitamente maggiore di quello che hanno avuto finora. Per questo segnalo la bellissima intervista a Lannes reperibile sull'altrettanto bellissimo blog di Antonella Beccaria, da cui ho tratto la precedente citazione. Grande giornalista, Gianni Lannes. Free lance, autore di inchieste importantissime, sempre su argomenti che i potentati politici e finanziari d'Italia (e non solo) hanno tutto l'interesse a mantenere nel silenzio: i coinvolgimenti segreti della NATO sul territorio italiano, il traffico d'armi, il traffico di rifiuti tossici, l'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, le ecomafie e le navi dei veleni, la speculazione e i reati ambientali connessi alla costruzione di superstrade e inceneritori come quello targato Marcegaglia in Puglia. E poi ancora: le multinazionali come l'Eni, la Barilla, e i loro lati oscuri. Un grande giornalista, che fa quello che un giornalista dovrebbe fare; che dovrebbe essere portato in palmo di mano dagli editori, additato come esempio da seguire per i giovani apprendisti, interpellato e valorizzato. Le sue inchieste meriterebbero la prima serata, la prima pagina; perchè Per questo la sospensione di un sito come TerraNostra colpisce tutti noi indiscriminatamente, compresi coloro i quali ne ignoravano l'esistenza, perché va a minare e a far crollare buona parte di quelle libertà e di quei diritti su cui anche i più inconsapevoli fondano la propria esistenza. Un uomo con la sua parola può molto, perché la parola ha il potere reale e performativo di modellare il mondo che ci circonda, il mondo di chi a quella parola sa e vuole prestare ascolto per cercare di capire.
[dal sito del Comitato Civico Natale De Grazia: comitatodegrazia.org] 06/02/2010 16:31:11 |
|
||||||||||||
AielloCalabro.Net® - Copyright 2004-2005 - all Right reserved
|