L'11 febbraio scorso si è conclusa la XIV Legislatura della Repubblica
Italiana, iniziata 1.718 giorni prima, il 30 maggio 2001, in seguito alle elezioni
del 13 maggio. Infatti la mattina dell'11 febbraio, come da precedenti accordi
e dopo aver sentito i presidenti delle Camere, il Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi ha emesso il decreto di scioglimento del Parlamento. La
composizione della Camera è stata di 329 deputati per la Casa delle Libertà (53,8%),
264 per L'Unione (43,1%) e 19 non appartenenti a nessuno degli schieramenti.
Al Senato erano presenti 171 senatori per la CdL (53,3%), 128 per L'Unione
(39,9%) e 22 di altre componenti. Si sono succeduti due Governi, dall'11 giugno
al 20 aprile 2005 e dal 22 aprile fino ad oggi, entrambi guidati dal Presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi.
Economia
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Il PIL italiano (rosso) e quello europeo (verde) a confronto |
L'inflazione italiana (rosso) e quella europea (verde) a confronto |
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Il debito pubblico italiano in milioni di euro |
Il rapporto tra il deficit e il PIL italiano (rosso) e la media europea
(verde) a confronto |
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L'occupazione italiana (rosso) e quella europea (verde) a confronto |
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Il crollo della bolla speculativa finanziaria alla metà del 2000, l'inizio
della guerra al terrore nel 2001 e la conseguente crisi petrolifera hanno creato
uno scenario economico negativo per tutto il mondo. Alcuni paesi hanno reagito
meglio, altri peggio, ma vediamo come si è comportata l'Italia in questa
legislatura.
La crescita annua del PIL ,
cioè della ricchezza totale prodotta, ha subito un arresto passando
dall'1,8% del 2001 allo 0,2% del 2005, attestandosi quindi al di sotto della
media dei paesi nell'area euro, cioè dei paesi che hanno aderito all'
Euro,
che è diminuita dall'1,9% all'1,3%.
L' inflazione ,
cioè l'incremento dei prezzi di beni e servizi, è rimasta pressoché stabile
dal 2,3% al 2,2%, in linea con la media europea, anche se negli anni ha avuto
sbalzi maggiori di quest'ultima. Bisogna tenere conto che in Italia il calo
dei consumi, dovuto anche ad una debole crescita del PIL, ha contribuito a
calmierare l'aumento dei prezzi.
Questi fattori, a fronte di un aumento della
popolazione del 2,6%, hanno determinato l'impoverimento medio di ogni abitante
pari al 5,5% rispetto alla media europea, dato che il PIL pro capite, a parità di
potere d'acquisto rapportato alla media dei 25 paesi dell' Unione
Europea , è sceso da 109,4 a 101,3, mentre la media dei paesi dell'eurozona
da 108 a 105,8.
L'Italia versa da decenni in una sitauzione difficile a causa
del pesante debito pubblico , che ci obbliga a sostenere il pagamento di onerosi
interessi. Nel periodo preso in considerazione, il debito pubblico ha continuato
a crescere passando da 1.336.038 milioni di euro a 1.498.615. Invece in rapporto
al PIL, dal 2001 al 2004, il debito è diminuito dal 110,9% al 106,5%.
In parole povere, il rapporto indica che i proventi annui di tutte le attività commerciali
presenti sul nostro territorio sono inferiori all'indebitamento, mentre a
livello europeo questo valore è passato dal 63,1% al 63,3%.
Gli accordi
raggiunti dall' Unione Economica e Monetaria nel Patto di stabilità e
crescita indicano
che il rapporto tra il deficit e
il PIL non deve superare la barriera del 3%, per non indebitare ulteriormente
le amministrazioni pubbliche. L'Italia ha infranto questa soglia in tutti
gli anni a parte nel 2002, con una previsione del 4,3% per il 2005, mentre
la media europea è rimasta sempre al di sotto della soglia.
Dal punto
di vista dell'occupazione, l'incremento annuo dei posti di lavoro, sia a
tempo determinato che indeterminato, è diminuito dal 2% allo 0,9%,
attestandosi al di sopra della media europea che è variata dall'1,7%
allo 0,7%. Per quanto riguarda la distribuzione del reddito la media del 20%
dei salari più ricchi è aumentata da 4,8 a 5,6 volte la media
dei salari più poveri, superiore alla media europea che è aumentata
da 4,4 a 4,8 volte.
Leggi e riforme emanate
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Leggi emanate in Italia |
Nel corso della legislatura sono state approvate 605 leggi dal
Parlamento, di cui 3 modificate dopo la bocciatura ricevuta dal Presidente
della Repubblica. Le leggi
costituzionali approvate sono state 4, di cui una richiede il referendum
confermativo. I decreti
legislativi attuativi di leggi delega sono stati 109.
Le più importanti
riforme messe in atto sono state:
- riforma del diritto societario e fallimentare per
la semplificazione delle procedure e la protezione del risparmio ( L.366/01,
L.166/04, L.262/05 )
- riforma di parte dell'ordinamento giudiziario in materia di rogatorie
internazionali, sistema elettorale del CSM ,
illeciti delle imprese tra cui la depenalizzazione del falso in bilancio,
legittimo sospetto, indulto, immunità penale delle alte cariche
dello Stato, attenuanti generiche ( L.367/01, L.44/02, D.Lgs. 61/02, legge
Cirami L.248/02, L.259/02, L.277/02, L.279/02, lodo Schifani L.140/03 C
, L.207/03, L.145/04, legge ex. Cirielli L.150/05 P , L.251/05 )
- interventi per il rilancio dell'economia, tra cui l'abolizione della
tassa di successione, che previsto lo stanziamento di 1.436 milioni di
euro ( legge Tremonti-bis L.383/01 )
- avvio delle grandi opere pubbliche ( L.443/01 )
- riforma elettorale che ha reintrodotto il sistema elettorale proporzionale,
il voto degli italiani all'estero e normato il conflitto di interessi (
L.459/01, L.90/04, L.215/04, L.40/05, L.110/5, L.270/05 )
- partecipazione alle operazioni militari multinazionali, tra cui in Afghanistan e
in Iraq , che ha previsto
lo stanziamento di 3.164 milioni di euro ( L.6/02, L.42/03, L.231/03, L.68/04,
L.207/04, L.208/04, L.37/05, L.39/05, L.157/05, L.158/05 )
- norme sull'immigrazione e legalizzazione del lavoro di extracomunitari
che ha previsto lo stanziamento di 416 milioni di euro ( legge Bossi-Fini
L.189/02 C , L.222/02, L.228/03 )
- riforma del lavoro che ha introdotto alcuni tipi di rapporti di lavoro
a tempo parziale ( L.266/02, riforma Biagi L.30/03 )
- riduzione della pressione fiscale che ha ridotto il gettito fiscale dello
0,1% del PIL e introdotto vari condoni di evasione fiscale ( L.289/02,
L.27/03, L.80/05 )
- riforma del sistema scolastico ( L.53/03, L.186/03 )
- riforma del sistema radiotelevisivo che ha introdotto il digitale terrestre
( L.313/03, L.43/04, legge Gasparri L.112/04 P )
- riforma del sistema pensionistico che ha innalzato il limite d'età da
57 a 60 anni per le donne e 61 anni per gli uomini e gli anni minimi contributivi
da 38 a 40 a prescindere dell'età ( L.243/04 )
- devoluzione e riforma
Costituzionale con l'introduzione del premierato ( DDL.2544 da approvare
con referendum )
C: legge in parte o totalmente bocciata dalla Corte
costituzionale P: legge bocciata dal Presidente della Repubblica e in seguito
modificata e approvata.
Leggi non promulgate dal Presidente della Repubblica
Nel corso della legislatura il Presidente della Repubblica ha rinviato al
Parlamento 6 leggi, di cui 3 sono state modificate e in seguito approvate:
- superamento stato di crisi per il settore zootecnico ( "mucca pazza" DL.4/02
)
- i tempi indicati dalla legge erano già scaduti, 29 marzo 2002
- incompatibilità dei consiglieri regionali ( DDL.1517 )
- è una materia di competenza regionale, 5 novembre 2002
- qualità regolazione, riassetto normativo e codificazione ( L.229/03
)
- i capitoli di spesa non erano specificati, 10 aprile 2003
- modificata e approvata il 29 luglio 2003
- riforma del sistema radiotelevisivo ( legge Gasparri L.112/04 )
- in contrasto con una precedente sentenza della Corte costituzionale,
15 dicembre 2003
- modificata e approvata il 3 maggio 2004
- riforma dell'ordinamento giudiziario ( legge ex. Cirielli L.150/05 )
- per palesi incostituzionalità, 16 dicembre 2004
- modificata e approvata il 25 luglio 2005
- riforma
giudiziale sull'appello ( legge Pecorella DDL.3600 )
- per palesi incostituzionalità, 20 gennaio 2006
Procedure d'infrazione della Commissione europea
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Procedure d'infrazione contro l'Italia (rosso) a confronto con la media
europea (verde) |
Ricorsi alla corte di giustizia contro l'Italia (rosso) a confronto con
la media europea (verde) |
Dal 2001 al 2004 sono state avviate 469 procedure d'infrazione contro l'Italia,
contro la media europea di 318. Una procedura d'infrazione viene avviata dalla
Commissione europea nel caso che una norma comunitaria non sia stata
recepita e convertita in legge da uno degli Stati appartenenti.
Una volta ricevuta la notifica, lo Stato deve preoccuparsi di corformare la
propria legislazione alle direttive europee e rispondere alla Commissione.
Nel caso quest'ultima non ritenesse appropriate le modifiche apportate o la risposta
ricevuta dello Stato in questione, si procede all'invio di un Parere
motivato . L'Italia ne ha ricevuti 251 contro la media europea di 136.
Di
questi, per 89 la Commissione ha dovuto fare ricorso alla Corte di giustizia
, contro la media europea di 50. Il ricorso alla corte è la
misura più drastica e viene effettuato solo per risolvere i possibili
contenziosi nei confronti dello Stato in questione, oltre a decidere l'entità della
multa che quest'ultimo dovrà pagare fino al momento in cui non verrà risolto
il contenzioso stesso.
Parlamentari condannati per reati penali
In questa legislatura sono stati eletti 11 deputati e 8 senatori che hanno
ricevuto almeno una condanna penale in via definitiva:
- Massimo Maria
Berruti (deputato FI )
- 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo per le tangenti
alla Guardia
di Finanza )
- Alfredo Biondi (deputato
FI)
- 2 mesi patteggiati per evasione fiscale (sentenza revocata il 28
settembre 2001 per intervenuta abrogazione del reato)
- Giampiero Cantoni (senatore
FI)
- 2 anni patteggiati per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri
reati come ex presidente della BNL in
quota PSI )
- Enzo Carra (deputato La
Margherita )
- 1 anno e 4 mesi definitivi per false dichiarazioni al PM su tangente
Enimont
- Marcello Dell'Utri (senatore
FI)
- 2 anni definitivi per frode fiscale e false fatturazioni di Publitalia
- 6 mesi patteggiati per false fatturazioni di Publitalia
- Antonio Del
Pennino (senatore FI)
- 2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito di
Enimont
- 1 anno 8 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito
della metropolitana milanese
- Walter De Rigo (senatore
FI)
- 1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del ministero del
lavoro e della CEE per
falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda
- Gianstefano
Frigerio (deputato FI)
- 3 anni e 9 mesi per corruzione per le tangenti delle discariche
milanesi
- 2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e
finanziamento illecito in Tangentopoli
- Giorgio Galvagno (deputato
FI)
- 6 mesi e 26 giorni patteggiati per inquinamento delle falde acquifere,
abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi
contro la salute pubblica e omessa denuncia dei responsabili della
Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Vallemanina
e Valleandona
- Lino Jannuzzi (senatore
FI)
- 2 anni e 4 mesi definitivi per diffamazioni varie (graziato dal Capo
dello Stato)
- Giorgio La Malfa (deputato
PRI )
- 6 mesi e 20 giorni definitivi per finanziamento illecito di Enimont
- Roberto Maroni (deputato Lega
Nord )
- 4 mesi e 20 giorni definitivi per resistenza a pubblico ufficiale
durante la perquisizione della polizia nella sede del partito a
Milano.
- Augusto Rollandin (senatore Union
Valdôtaine - DS )
- 16 mesi definitivi dalla Cassazione per abuso d'ufficio
- Vittorio Sgarbi (deputato
FI)
- 6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni del
ministero dei beni culturali
- Calogero Sodano (senatore
UDC )
- 1 anno e 6 mesi definitivi per abuso d'ufficio finalizzato a favorire
i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali
- Egidio Sterpa (deputato
FI)
- 6 mesi definitivi per finanziamento illecito di Enimont
- Antonio Tomassini (senatore
FI)
- 3 anni definitivi dalla Cassazione per falso
- Vincenzo Visco (deputato
DS)
- 10 giorni definitivi dalla Cassazione per abusivismo edilizio a causa
di ampliamenti illeciti nella sua abitazione
- Alfredo Vito (deputato
FI)
- 2 anni patteggiati per 22 episodi di corruzione
Questo elenco è stato posto all'attenzione dell'opinione pubblica dal
noto comico genovese Beppe
Grillo , che ha più volte espresso una dura critica nei confronti
di tale situazione, dato che gli organi d'informazione non se ne sono mai occupati.
Tramite una provocatoria inserzione pubblicitaria, autofinanziata dai lettori
del suo blog e suoi sostenitori,
sul quotidiano statunitense International
Herald Tribune ha reso pubblica la questione.