ITALIA - A seguito di un dibattito, protrattosi per numerose sedute, il 28 marzo 2007 la Camera dei deputati ha approvato il testo unificato della proposta di legge costituzionale - presentata il 24 ottobre 2006 -, che, modificando l’articolo 12 della Costituzione, riconosce l’italiano quale lingua ufficiale della Repubblica (C648).
Il testo, approvato con 361 sì, 75 no, 28 astenuti, ora passa al Senato.
L’articolo 12 della Costituzione fa solo riferimento alla bandiera italiana in un unico comma, a cui ora si prevede di aggiungerne, in fine, il seguente:
“L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”.
Così concepito, l’articolo 12 rimanda all’articolo 6 della Costituzione che tutela le “minoranze linguistiche”: un principio, questo, a cui ha già dato attuazione la legge ordinaria n. 482 del 1999, ricevendo una ulteriore conferma a livello costituzionale dall’approvazione degli statuti speciali delle regioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige.
L’Europa di oggi si basa sul multiculturalismo e quindi sulla pluralità delle lingue: per tale motivo diversi Paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Austria, Irlanda e Finlandia) hanno voluto inserire nelle loro Costituzioni un preciso riferimento alla lingua “ufficiale”.
Il riconoscimento dell’italiano quale lingua ufficiale della Repubblica non può, come ha detto l’on. Zaccaria, “essere letto in un’ottica contraria ai princìpi dell’autonomia costituzionale delle minoranze linguistiche, né quale opposizione alla vivacità del patrimonio dialettale dei diversi contesti regionali e locali”.
C’è da dire, infine, che alla proposta di legge hanno dato un valido contributo scientifico – in data 18 ottobre 2006, davanti alla Prima commissione permanente della Camera dei deputati (Affari costituzionali), presieduta dall’on. Luciano Violante -, tre Accademici della Crusca, i professori Francesco Sabatini, (Università di Roma), Presidente dell’Accademia; Nicoletta Maraschio (Università di Firenze), Vice Presidente; Vittorio Coletti (Università di Genova), Socio nazionale, che hanno esposto con esemplare perspicuità e chiarezza considerazioni in ordine ai concetti di “lingua”, “dialetto” e “minoranze linguistiche”.
Fonte: Camera dei Deputati
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