SERRA D'AIELLO - Da quanto ci ha precisato l'ing. Francesco Froio, presidente del gruppo archeologico Alybas di Serra D'Aiello, organizzatore della giornata assieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, alla Provincia di Cosenza ed al Comune di Serra, per domenica 26 settembre avrà luogo - nella sola mattinata - una visita guidata nel centro storico di Serra (chiese e Antiquarium) e al Parco Archeologico. Non si terrà, come inizialmente annunciato, la mostra dei reperti provenienti dal tempio di Imbelli dell'antica Temesa. L'esposizione dei reperti, già restaurati e a disposizione del gruppo Alybas, avverrà invece nei prossimi mesi, e sarà allestita in un locale al piano terra dell'Antiquarium di Serra. La visita di domenica 26 settembre, nell'ambito delle Giornate Europee del Patrimonio, sarà però una magnifica occasione per ammirare il Centro storico e in particolare i luoghi di culto del paese; e a seguire i tesori conservati nel piccolo museo archeologico della cittadina. Infine, per tutti i gruppi partecipanti (sono previsti anche dei pullman organizzati che raggiungeranno la cittadina), sarà la volta del Parco di Cozzo Piano Grande.
SCHEDA ANTIQUARIUM
Le diverse teche sfoggiano il corredo funerario della Principessa ritrovato durante gli scavi nella tomba numero 6. Una delle 26 sepolture a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume, riconducibili al periodo tra la fine del IX sec. e la seconda metà del VIII sec. a.C., scoperte in località Chiane durante le campagne scavi del 2004 e 2005, ed eseguite dal gruppo archeologico Alybas e dalla Sovrintendenza archeologica della Calabria.Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, emporio mediterraneo di metalli e abitato forse da quegli Ausoni di cui parla Strabone, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra. Una parte degli oggetti rinvenuti (oggetti di armamento di bronzo, vasellame di impasto e oggetti di ornamento, soprattutto fibule, in bronzo e ferro) e facenti parte delle tombe 5, 6, 10 e 12, sono stati restaurati dalla Soprintendenza, ed ora esposti nella mostra permanente.
SCHEDA PARCO ARCHEOLOGICO
Cozzo Piano Grande, posto tra Imbelli ad ovest e Chiane ad est, e tra i fiumi Olivo e Ribes a Nord e Sud, a circa 3000 metri di distanza dalla linea di costa, gode di una particolare posizione panoramica da cui esercitare il controllo di una lunga fascia costiera e delle vie di comunicazione lungo il fiume Olivo, tramite le quali in passato si poteva rapidamente raggiungere la Sibaritide. Tale peculiarità ha fatto sì che tutta la zona fosse abitata sin dalla protostoria.Sul pianoro si arriva da una stradina stretta che attraversa la campagna serrese, lasciandosi alle spalle, un paio di chilometri prima, l'ex Istituto Papa Giovanni XXIII ed il Cimitero del paese. Man mano che si avanza lungo il sentiero, in mezzo a una distesa di ulivi e fichi, si incontra dapprima la Casa del Bronzetto (IV sec. a.C.), la statuetta di Herakles ritrovata nel vano 6 della fattoria ed ora conservata nella nuova ala dell'Antiquarium. Più in avanti, scendendo lungo il sentiero, si trova invece una delle diverse tombe a grotticella (XVIII - XIV secolo a.C.) disseminate tra Cozzo Piano Grande, Imbelli, Cozzo Carminenantonio e Foresta, purtroppo a causa di violazioni precedenti rinvenute senza alcun corredo funerario. Pure di particolare attenzione, sebbene ancora da indagare, i ruderi bizantini ubicati in cima al colle.
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