AIELLO CALABRO – Partecipati e apprezzati i primi appuntamenti culturali dell’estate aiellese 2005, organizzata dalla locale amministrazione comunale.
Il primo incontro che prevedeva la presentazione al pubblico del libro “Il Cammino” della poetessa Livia Naccarato, ha registrato una buona presenza di pubblico e gli interventi del vicepresidente e assessore alla cultura della Provincia di Cosenza, Salvatore Perugini; di Franco Del Buono, direttore di “Calabria Letteraria”; Francesco Graziano, direttore de “ilfilorosso”; e di Gisa Guidoccio e Monica Bernardo che hanno recitato una selezione di poesie.
Il libro della poetessa calabrese, come era nelle previsioni, ha riscontrato un ottimo gradimento del pubblico. Del resto, la sua è una poesia (come la definisce lei stessa, ispirata al pessimismo leopardiano) che ha avuto nel corso del tempo valutazioni lusinghiere da parte di critici come Antonio Piromalli, Rino Caputo, Carmine Chiodo ecc.
Il Cammino, come scrive nella prefazione Francesco D’Episcopo del Dipartimento di Filologia Moderna dell'Università agli Studi "Federico II" di Napoli - rappresenta un “viaggio della vita, che si fa poesia” e che “conduce nelle direzioni più varie, dove più si soffermano la fantasia e il sentimento”.
Il secondo incontro invece è stato un viaggio ideale e sentimentale nella storia della cittadina del 700 che lo storico Sergio Chiatto ha proposto ad un pubblico attento e curioso.
Chiatto, attraverso la disamina delle rivele del catasto onciario aiellese, ha scattato una fotografia della cittadina nel 1753, anno della formazione del catasto onciario. I dati raccolti hanno permesso allo storico di guidare l’uditorio lungo le strade ed i quartieri cittadini, facendo una descrizione puntuale della dislocazione della popolazione nei diversi punti della cittadina, della realtà socioeconomica e della conformazione urbanistica.
Il prossimo incontro culturale, previsto per sabato 20 alle ore 18 presso la Casa delle Culture, sarà la presentazione del libro “Rime” del poeta aiellese Francesco Della Valle (sec. XVII), curato per la Rubbettino dal critico letterario Antonio D’Elia.
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