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Il pedofilo racconta la sua infanzia

BELMONTE CALABRO – Il pedofilo di Belmonte dopo aver confessato gli abusi sessuali su diversi bambini, ha raccontato che quando aveva dieci anni, pure lui sarebbe stato seviziato da due persone adulte. Le violenze sessuali sarebbero continuate fino a tredici anni. Le persone che avrebbero abusato di lui non sono più in vita. Mario Suriano, il bidello arrestato con la pesante accusa di pedofilia, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha raccontato la sua storia, che difficilmente però potrà essere considerata un’attenuante, rispetto ai filmini da lui stesso girati, con scene raccapriccianti di sesso con bambini di dodici anni.

La confessione è stata resa dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, Alfredo Cosenza, durante l’interro - gatorio di garanzia svoltosi due giorni fa, a Il pedofilo - Mario Surianoseguito dell’arresto operato dai carabinieri di Belmonte Calabro. Il bidello quarantottenne alle dipendenze dell’isti - tuto comprensivo di Aiello Calabro era tenuto sotto controllo da più di un mese, conseguentemente ad una confidenza fatta da un adolescente ai militari dell’Ar - ma. Partiva così un’attività investigativa con lunghi pedinamenti e con una serie di intercettazioni, che lunedì scorso culminavano col decreto di fermo emesso dal pm della procura di Paola, Antonella Lauri. Nell’abita - zione dell’indiziato è stato trovato vario materiale pedo- pornografico immediatamente sequestrato. I carabinieri hanno preso anche il computer del pedofilo. Dalle risultanze investigative risulta, infatti, che Suriano abbia scambiato messaggi di posta elettronica con numerosi ragazzini. Chiaramente la prova decisiva che inchioda l’uomo di Belmonte sono le immagini filmate in cui ha lui stesso ha rapporti sessuali con ragazzini. Immagini scabrose che non lasciano spazio a dubbi.

CONTINUANO LE INDAGINI SUL PARENTE

L’attenzione degli inquirenti continua a essere puntata su un parente di Mario Suriano. Si sospettano scambi di materiale pedo-pornografico. Come si sospetta che il pedofilo possa far parte di un ampio giro di maniaci collegati in rete. Esperti d’informatica sono al lavoro e stanno esaminando la memoria del computer dell’indagato per individuare tutte le sue frequentazioni sul web. Segnaliamo, infine, che il gip di Paola, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelate in carcere nei confronti dell’indagato, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore titolare del caso giudiziario.

Paolo Orofino – "Il Quotidiano della Calabria"

10/02/2008

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